MILANO (Reuters) - Claudio Costamagna e Luciano Cirinà, indicati rispettivamente come candidati presidente e AD di Generali (MI:GASI) nella lista presentata dal gruppo Caltagirone, terranno una conferenza stampa venerdì.
Si legge in una nota che non contiene altri dettagli sui contenuti della conferenza stampa. Secondo quanto riferito da fonti nei mesi scorsi, Francesco Gaetano Caltagirone punta a presentare un proprio piano strategico per Generali a sostegno della candidatura di Cirinà come guida della compagnia.
L'imprenditore romano, secondo azionista di Generali con circa l'8% in base alle ultime comunicazioni ufficiali disponibili, si oppone alla conferma di Philippe Donnet come Ceo del gruppo triestino e ha quindi deciso di presentare una propria lista per il rinnovo del board che verrà votato il 29 aprile.
Donnet gode dell'appoggio del Cda uscente che ha deciso di ricandidarlo nella propria lista per un altro mandato, del primo azionista Mediobanca (MI:MDBI), che ha diritti di voto per il 17%, e di De Agostini che ha diritti di voto per l'1,4%.
Contrario alla conferma di Donnet anche Leonardo Del Vecchio, azionista tramite Delfin, con circa il 6,6%.
Entrambi gli imprenditori rimproverano a Donnet, tra le altre cose, una strategia troppo timida sul fronte M&A, secondo quanto riferito da fonti nei mesi scorsi.
Nel piano strategico chiuso lo scorso anno era stati destinati a operazioni di M&A 4 miliardi, quasi interamente spesi per acquisizioni in Europa, in Italia e in Asia. Il nuovo piano presentato da Donnet a dicembre mette a disposizione per M&A altri 3 miliardi per acquisizioni nel settore assicurativo e nell'asset management.
Cirinà è responsabile delle attività di Generali in Europa Centrale e Orientale. Il manager "è considerato da molti all'interno della compagnia il successore dell'attuale amministratore delegato", si leggeva nella nota in cui Caltagirone ha annunciato la sua lista per il consiglio.
Ago della bilancia nel rinnovo del consiglio saranno gli investitori istituzionali che hanno complessivamente il 35% del capitale di Generali e gli azionisti retail con il 22,5%. Da capire anche quale sarà la scelta del gruppo Benetton presente nel capitale con poco meno del 4%.
(Gianluca Semeraro, editing Stefano Bernabei)