ROMA (Reuters) - Il Consiglio dei ministri ha approvato nella tarda serata di ieri l'introduzione di una tassa straordinaria del 40% sugli extraprofitti realizzati dalle banche nel 2023 da utilizzare per aiutare le famiglie a pagare i mutui, e per tagliare le imposte.
L'annuncio ha colto di sorpresa il mercato, che sta penalizzando fortemente i titoli degli istituti di credito, tutti in profondo rosso.
All'inizio dell'anno il governo di Giorgia Meloni aveva ventilato l'idea di una tassa sugli utili in eccesso delle banche, ma sembrava aver poi fatto marcia indietro.
Tuttavia, i risultati finanziari eccezionali evidenziati dalle ultime semestrali, principalmente per effetto del rialzo dei tassi, hanno portato di nuovo in risalto la questione e spinto il governo ad agire con una mossa inattesa alla vigilia della pausa estiva.
Secondo una fonte, la misura ha colto di sorpresa anche alcuni ministri durante la riunione di governo di ieri sera.
L'incasso atteso, secondo una fonte inferiore a 3 miliardi, dovrebbe essere simile a quello di 2,8 miliardi di euro raccolto con la tassa sulle società energetiche di quest'anno.
"Basta guardare gli utili delle banche nel primo semestre del 2023, frutto anche dei rialzi dei tassi della Banca centrale europea, per rendersi conto che non stiamo parlando di pochi milioni, ma di miliardi", ha detto il vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ieri in conferenza stampa.
Il decreto, scrive il governo in un comunciato diffiso poco fa su quanto approvato ieri sera tardi, istituisce questa imposta straordinaria per il 2023 che dovrà essere "versata nel corso del 2024 e non sarà deducibile ai fini delle imposte sui redditi e dell’imposta regionale sulle attività produttive".
Secondo una bozza del provvedimento, vista da Reuters, questa windfall tax si pagherà entro giugno 2024.
La nota di Palazzo Chigi spiega che l'aliquota del 40% è applicata sul maggior valore del margine di interesse di due periodi con due diverse soglie.
Quindi andrà calcolato il margine di interesse registrato nel 2022 che eccede per almeno il 5% quello dell'esercizio 2021, e quello del 2023 che eccede per almeno il 10% quello sempre del 2021, poi preso il maggiore dei due a cui applicare l'aliquota.
Le precedenti soglie contenute nella bozza indicavano margini rispettivamente pari al 3% e 6%.
Altri paesi come Spagna e Ungheria hanno già imposto una tassa straordinaria sul settore bancario, e altri potrebbero aggiungersi alla lista.
Intorno alle 14,45 l'indice delle banche italiane perde il 7,3%. Tra le singole banche principali BPER (BIT:EMII) scivola del 9,7%, MPS (BIT:BMPS) -8,9%, INTESA SP (BIT:ISP) -8,1%, BANCO BPM (BIT:BAMI) -8,5%, UNICREDIT (BIT:CRDI) -6,3%.
Stamani alcuni analisti, basandosi sulle prime indicazioni circolate e prima della nota di Palazzo Chigi, hanno provato a stimare l'impatto della misura una tantum.
Per gli analisti di Citi, la nuova tassa potrebbe ridurre di quasi un quinto l'utile netto delle banche italiane nel 2023. Bank of America (NYSE:BAC) ha stimato un gettito di 2-3 miliardi di euro per il governo.
Banca Akros stima un impatto intorno al 7% sull'utile per azione delle banche italiane.
Secondo quanto riferito a Reuters da una fonte governativa la misura, smentita in precedenza, mira a punire un comportamento scorretto delle banche tassando gli extra profitti derivanti dal divario tra interessi attivi e passivi.
(Giancarlo Navach, Giuseppe Fonte, Angelo Amante, Federico Maccioni, editing Stefano Bernabei, Francesca Piscioneri)