Secondo Amundi i mercati sono in una fase di ripensamento che sta portando un vento di ottimismo sulla possibilità di risoluzione di alcune criticità geopolitiche, ma restano i timori per le tensioni nel Golfo Persico
Stati Uniti e Cina che riprendono a trattare alla ricerca di un accordo che ponga fine alla guerra commerciale, la Bce che vara un nuovo Quantitative Easing e ribassa ulteriormente i tassi sui depositi, la formazione di un governo più europeista in Italia. Sono le buone notizie di queste ultime settimane e sui mercati finanziari, spiega Giordano Beani, Head of Multi-Asset Fund Solutions Italy di Amundi Sgr, sembra prevalere il ripensamento. “I mercati azionari sembrano guardare oltre l’orizzonte e, trascurando gli evidenti rischi di un possibile avvitamento negativo dell’economia globale, inseguono già una possibile ripresa futura”, si legge nel rapporto. L’indice Usa S&P 500 ha riconquistato quota 3.000, l’Eurostoxx50 è cresciuto dell’1,6% nella prima settimana di settembre, ancor meglio ha fatto il Nikkei, e anche i listini dei mercati emergenti hanno registrato un rialzo, grazie alla ripresa del dialogo tra Usa e Cina.
AZIONARIO: UNA ROTAZIONE DI STILI E SETTORI VULNERABILE
Il recupero dei listini azionari è stato caratterizzato da una forte rotazione di settori e di stili. A tirare la volata sono i settori più ciclici e i finanziari, mentre i titoli difensivi e di qualità soffrono, e c’è stata anche una violenta rotazione dalle azioni di tipo growth a quelle value, finora trascurate. Una rotazione che non convince gli esperti di Amundi: la ripresa dei titoli value non è destinata a durare, visto lo scenario di fine ciclo caratterizzato da tassi di interessi bassi e da una crescita debole dell’economia mondiale, e il suggerimento è di continuare a sovrappesare i titoli quality e i titoli i cui dividendi hanno un rendimento elevato. Dal punto di vista delle aree geografiche, ancora sottopeso per il Giappone, mentre il momento di relativa tregua a Hong Kong è stato utilizzato per neutralizzare l’esposizione all’area del Pacifico, in considerazione del peggioramento del commercio mondiale e delle revisioni al ribasso degli utili. Sui mercati emergenti la preferenza va ancora ai titoli cinesi di classe A, le azioni del mercato onshore di Shanghai..
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge