In un rapporto di venerdì scorso, Citi ha abbassato il rating di Spotify (NYSE:SPOT) a Neutral da Buy e gli analisti hanno fissato un prezzo obiettivo di 190 dollari per le azioni della società.
Gli analisti hanno informato gli investitori che, pur essendo favorevoli alla strategia commerciale di SPOT e alla sua implementazione, non ritengono più interessante il bilanciamento tra rischi e ricompense potenziali.
"Esaminando le previsioni medie del mercato, individuiamo diversi fattori che ci inducono ad adottare una posizione leggermente più cauta", hanno dichiarato gli analisti. "Le nostre riserve riguardano: 1) l'aspettativa di un aumento del ricavo medio per utente (ARPU) unito alla continua riduzione del tasso di abbandono dei clienti; 2) l'aspettativa che il numero di nuovi abbonamenti a pagamento continuerà ad aumentare anche con l'espansione dell'azienda nei mercati emergenti; 3) la possibilità di un divario di valutazione nelle valutazioni di mercato nel caso in cui il numero di nuovi abbonamenti Premium dovesse diminuire".
Per quanto riguarda il numero di nuovi abbonamenti a pagamento, gli analisti hanno notato che negli ultimi sei anni è diminuito il tasso di upgrade degli utenti del servizio gratuito, supportato dalla pubblicità, verso abbonamenti a pagamento, e gli analisti di mercato prevedono che questa tendenza persisterà.
"Tuttavia, ciò indica che il modello di business di Spotify sta diventando meno efficace in quanto si concentra sull'espansione nei mercati emergenti", proseguono gli analisti. "Questa tendenza potrebbe minacciare il numero di nuovi abbonamenti Premium, a meno che il tasso di aggiornamento degli utenti dal servizio gratuito a quello Premium non migliori".
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