TORINO (Reuters) - Intesa Sanpaolo (MI:ISP) non vede sinergie possibili da eventuali fusioni con altri gruppi europei e non ha la necessità di combinazioni con altri istituti italiani.
Lo ha detto il Ceo Carlo Messina incontrando i giornalisti al termine dell'assemblea di bilancio.
"Non vediamo la possibilità di creare maggior valore attraverso aggregazioni con altri gruppi bancari rispetto al proseguire come siamo con il nostro piano d'impresa. Non abbiamo dossier sul tavolo perché non ci sono sinergie possibili per un gruppo come il nostro con altri gruppi europei", ha spiegato Messina.
Il banchiere ha escluso anche possibili operazioni in Italia: "la nostra quota di mercato è talmente elevata che non avremmo un vantaggio dal fare combinazioni con altri gruppi in Italia", ha spiegato. "Non è soltanto un tema di sinergie ma di presenza dominante e non abbiamo bisogno di acquisire altri sportelli per fare massa".
Messina non è poi "così convinto" che in Europa stia per partire una nuova ondata di consolidamenti bancari cross border. "Non sarà così facile dimostrare che si conseguono sinergie, perché fare sinergie significa lavorare sui costi", ha spiegato.
A proposito di Banca Carige (MI:CRGI), Messina ha escluso un coinvolgimento diretto di Intesa. "Più di quello che abbiamo messo non metteremo", ha detto sottolineando che Intesa ha già svalutato integralmente il bond della banca genovese sottoscritto tramite lo Schema Volontario del Fondo di Tutela dei Depositi da 320 milioni che con ogni probabilità è destinato a essere convertito in azioni nell'ambito del piano di salvataggio proposto da BlackRock.
(Gianluca Semeraro)