Di Alessandro Albano
Investing.com - Con i mercati sempre più preoccupati dall'inflazione dovuta alla forte ripresa economica nelle diverse economie, JPMorgan (NYSE:JPM) indica un possibile periodo di consolidamento per i mercati azionari della durata di 1-3 mesi, "un ottimo punto di ingresso" per la prossima tappa rialzista.
Nel report "Equity Strategy", la banca d'affari punta sui settori difensivi "tradizionali" come health e comunicazione, al contrario di titoli ciclici manifatturieri come semilavorati e auto, mentre resta "cauta" sulla tecnologia e "positiva sui bancari".
Secondo la banca, "gli investitori stanno digerendo l'accelerazione dello slancio economico, e gli elevati timori di tapering, che impediscono ai settori di crescita di lunga durata di essere un safe asset", con i titoli a beta più basso che saranno "un buon punto di staging per il nuovo rally di titoli value e cyclicals nel secondo semestre".
Per quanto riguarda il mercato europeo, gli esperti di JP Morgan puntano sugli asset dei Paesi cosiddetti "periferici", tra i più importanti beneficiari del Recovery Fund, che per l'Italia sarà pari al 9,4% del PIL e per la Spagna al 10%, contro la media europea del 4,4%.
"Gli asset di questi Stati sono generalmente scambiati con buone valutazioni e beneficiano dei rendimenti obbligazionari più alti, data la sua inclinazione al valore. Gli utili hanno un ulteriore potenziale di ripresa e lo slancio dell'attività è robusto".
L'Italia, spiegano dalla banca, "può beneficiare delle riforme proposte da Draghi, con uno spread sano, i costi ridotti sui prestiti e le banche che mantengono una leva finanziaria relativamente bassa".
In generale, avvertono gli analisti, le ultime letture macroeconomiche della scorsa settimana arrivate dagli Stati Uniti lasciano l'outlook "in un limbo considerevole", con due potenziali scenari Fed "molto diversi". Uno, sottolineano, accomodante in cui "i rendimenti nominali aumentano spinti dai timori di un superamento dell'inflazione", e un altro aggressivo "in cui i rendimenti reali aumentano in risposta a una Fed più reattiva ai crescenti rischi di inflazione".
L'investment bank guarda con attenzione alla maggiore sensibilità dei mercati azionari verso rendimenti nominali, il quale "potrebbe offrire al dollaro un movimento anticiclico anche nello scenario accomodante della Fed".
"L'incertezza e la tensione nelle prospettive macroeconomiche statunitensi potrebbero non essere risolte per un po 'di tempo", sottolineano infine da JP Morgan, secondo cui ci vorranno "diversi mesi di letture per confermare esattamente quanto sia transitoria l'inflazione", con la Fed che "può scegliere di mantenere la massima flessibilità mantenendo i mercati in un limbo".