Di Senad Karaahmetovic
Nuovo avvertimento da Morgan Stanley (NYSE:MS). Gli analisti della banca d'affari hanno scritto in una nota ai clienti che il rapporto rischio-rendimento per le azioni è "estremamente debole ai livelli attuali" e di non seguire i recenti rally del mercato.
L'S&P 500 ha subito un modesto calo la scorsa settimana, ma è ancora comodamente al di sopra della soglia dei 4000 punti. Per questo gli strategist ritengono che "le aspettative sugli EPS rimangano troppo alte nell'arco del 10-20%, pertanto consigliamo agli investitori di non inseguire questo rally".
"Se da un lato i dati recenti hanno lasciato aperta la porta a un potenziale atterraggio morbido dell'economia, dall'altro pensiamo che una pausa/pivot della Fed sia fuori discussione. Di conseguenza, i tassi sono più alti lungo tutta la curva, lasciando i titoli più costosi che mai dal 2007", scrivono.
Da MS restano perplessi dal rally dei titoli growth, che arriva "in un momento in cui i tassi di interesse sono tornati a salire, mentre la Fed indica che non ha finito di combattere l'inflazione".
"L'incoerenza dell'azione dei prezzi tra azioni e obbligazioni è un buon esempio di false letture in un momento in cui la liquidità potrebbe offuscare il quadro fondamentale. Forse la prova più evidente che l'ambiente attuale è uno dei più rischiosi a cui abbiamo assistito dall'inizio di questo mercato orso viene dall'ultima lettura del nostro Equity Risk Premium [ERP]", hanno aggiunto.
In questo contesto, Michael Wilson, CIO della banca, vede "rischi estremi", con l'ERP che ha raggiunto i 155 pb la scorsa settimana, una cifra "quasi impossibile da giustificare con qualsiasi narrativa si voglia evocare".