Ricevi uno sconto del 40%
👀 👁 🧿 Tutti gli occhi sono puntati su Biogen, in rialzo del +4,56% dopo la pubblicazione degli utili.
La nostra AI l'ha scelta nel marzo 2024. Quali saranno i prossimi titoli in rialzo?
Trova subito azioni

Risiko bancario: Banco Bpm spunta tra Unicredit e Bper Banca

Pubblicato 11.12.2020, 11:56
Aggiornato 11.12.2020, 11:58
© Reuters.

Di Mauro Speranza

Investing.com – Nuovi aggiornamenti dal fronte rumor per il Risiko bancario italiano. Secondo fonti Reuters, Banco Bpm (MI:BAMI) e Bper Banca (MI:EMII) starebbero ipotizzando un’integrazione da configurarsi come un ‘merger of equals’ da realizzare entro la prossima primavera.

Le fonti interpellate dall’agenzia ipotizzano fusione alla pari, carta contro carta, alla luce della crescita dimensionale di Bper, nonostante le differenze attualmente esistenti, in quanto la capitalizzazione di Banco Bpm (MI:PMII) resta intorno ai 2,8 miliardi di euro, mentre Bper Banca si ferma a 2,1 miliardi di euro.

L’ipotesi Bper per Banco Bpm arriva dopo il cadere di diverse ipotesi come quella di Mps, Unicredit (MI:CRDI) (fallita in estate) e Credit Agricole (PA:CAGR).

L’operazione Intesa Sanpaolo (MI:ISP) – Ubi Banca (MI:UBI), però, ha evidenziato l’esigenza per le banche italiane di una fase di consolidamento, dalla quale Banco Bpm non può permettersi di restarne fuori, al pari di Unicredit, altra protagonista del Risiko bancario italiano che rischia di rimanere indietro.

Unipol (MI:UNPI) alla finestra

Spettatore particolarmente interessato è Unipol, detenuto da Bper con il 20%, il cui Ceo, Carlo Cimbri, ha definito nel corso di un’intervista al Sole 24 Ore l’ipotesi “affascinante” e “da approfondire con grande attenzione”.

L'operazione “consentirebbe a Unipol di allargare notevolmente il suo raggio di azione nella bancassurance a tutta la rete di Banco Bpm che dovrà però fare i conti con Cattolica Assicurazioni con cui la banca ha un accordo pluriennale”, spiegano dalla Reuters.

Bper prepara una fusione?

L’istituto modenese si è distinto per attivismo nel corso dell’operazione Intesa-Ubi, acquisendo 600 sportelli che gli permettono di dirigersi verso i 120 miliardi di asset totali.

Annuncio di terzi. Non è un'offerta o una raccomandazione di Investing.com. Consultare l'informativa qui o rimuovere gli annunci .

L’acquisto rappresenta un salto dimensionale che gli permette di avvicinarsi a Banco Bpm, il cui stato patrimoniale conta 187 miliardi di asset, mentre pochi giorni fa aveva annunciato la chiusura di 300 miliardi.

Alessandro Vandelli, AD di Banco Bpm, si era affrettato a chiarie di essere al momento concentrato sull'acquisizione degli sportelli Ubi-Intesa e sulla loro integrazione, che terrà impegnato il gruppo nei prossimi 3-6 mesi e, al momento, escludendo Banco Bpm da qualunque tavolo di trattative.

La smentita, però, non ferma i rumor e le fonti Reuters assicurano che “qualcosa si muove e, se tutto va in porto, si potrebbe arrivare a un deal nel secondo trimestre”, non escludendo, inoltre, un'accelerazione.

Se le ipotesi di una fusione alla pari si rafforzano vista la crescita dimensionale di Bper, “eventuali squilibri sugli iniziali rapporti di forza dal punto di vista finanziario potrebbero trovare una soluzione nei futuri assetti di governance del nuovo gruppo”, aggiunge una terza fonte Reuters.

Sostegno all’ipotesi potrebbe arrivare dagli azionisti di Banco Bpm, ‘ingolositi’ da una fusione con Bper che farebbe nascere il terzo polo bancario con 300 miliardi di asset, un assetto azionario stabile e una presenza significativa di fondazioni ed enti previdenziali.

Unicredit ancora in gioco

Nei giorni scorsi era emersa l’ipotesi fusione Unicredit con Bper Banca, che secondo il Sole 24 Ore “sarebbe stata studiata già da tempo da una delle principali banche d'affari insieme ad alcuni ex manager di UniCredit e da qualche giorno se ne parla negli ambienti finanziari milanesi”.

A rendere praticabile l’ipotesi ci sarebbe l'imminente scadenza della partnership bancassicurativa tra UniCredit e Aviva e un'aggregazione con Bper potrebbe portare infatti Unipol, primo socio della banca modenese, a subentrare ad Aviva.

Annuncio di terzi. Non è un'offerta o una raccomandazione di Investing.com. Consultare l'informativa qui o rimuovere gli annunci .

Inoltre, alcune simulazioni effettuate dal Sole 24 Ore, l'operazione darebbe vita a “un gruppo con un nucleo stabile di azionisti italiani vicino al 10%, a cui si arriverebbe sommando le partecipazioni detenute attualmente nelle due banche da Unipol, Fondazione Sardegna, Fondazione Crt, Fondazione Cariverona e altri enti minori”.

Il toto-nomine su Unicredit

Sul futuro dell’istituto di Piazza Gae Aulenti resta l’incertezza sul nome del futuro AD, dopo il ‘discusso’ addio di Jean Pierre Mustier, da sempre contrario a operazioni di M&A, tra cui quella con Mps. Se il futuro presidente del cda, Pier Carlo Padoan ha spiegato che l’ipotesi “Monte dei Paschi non ha avuto alcun ruolo nella decisione di Mustier di uscire da Unicredit al termine del mandato in corso”, ha aggiunto che “la sua decisione non cambia in alcun modo la posizione della banca rispetto a qualsiasi operazione in merito”.

Nel frattempo, però, Unicredit rischia di restare ferma fino all’individuazione del nome nuovo per il ruolo di AD, pertanto sta accelerando nella ricerca. Ieri, infatti, il cda ha dato mandato formale all’advisor Spencer Stuart, il quale aiuterà i consiglieri nella ricerca, con l’orizzonte temporale possibile inizio 2021, anche se formalmente c’è tempo fino a marzo per presentare le liste per il consiglio.

La girandola di nomi sta già riempiendo le pagine dei giornali da settimane e comprende anche l’ex ad proprio di Monte dei Paschi di Siena (MI:BMPS), Marco Morelli, a cui si aggiungono altri ad o ex ad di vari istituti come Victor Massiah (ex Ubs), Alberto Nagel (attuale Mediobanca (MI:MDBI)), Sergio Ermotti (ex Ubs), Bernardo Mingrone (ex cfo di Unicredit), Fabio Gallia (ex Bnl) e Fabio Valeri (ex Deutsche Bank (DE:DBKGn)).

Annuncio di terzi. Non è un'offerta o una raccomandazione di Investing.com. Consultare l'informativa qui o rimuovere gli annunci .

 

Ultimi commenti

Articolo scritto con i piedi.! Pieno di erroriVergogna
Ma chi si vuole fondere con dei carrozzoni italiani? Uni bper.... Boh forse la pop di bari
È ormai chiaro e limpido che Bpm non ha niente di niente in mano. Prima Credit Agricole, poi Mps, poi Unidebit, poi Bper, ora di nuovo Unicredit. Non hanno nulla. Da giugno a oggi hanno solamente messo in giro voci, senza un vero interesse. Bpm rischia e rischia molto.... Ogni giorno che passa
La melina piace poco ai mercati... Gli Shorters sono in agguato, attenti che appena sentono odore di sangue si gettano come gli squali azzannano i piccoli pesciolini in mare...
L importante è dare un pretesto al mercato per salire,,poi se si crea un carrozzone inefficiente che ci frega pagheranno i cittadini
Hai perfettamente ragione. Analisti p.a.g.l.i.a.c.c.i e speculatori per far crescere o scendere a loro piacimento le azioni di cui parlano! Dovreste rimanere voi in mutande!!
Ma cosa sta dicendo? Come può un privato ricadere sulle spalle dei contribuenti?
Ma Vandelli non è della Bper? e non della Bpm.
si infatti...
Installa le nostre app
Avviso esplicito sui rischi: Il trading degli strumenti finanziari e/o di criptovalute comporta alti rischi, compreso quello di perdere in parte, o totalmente, l’importo dell’investimento, e potrebbe non essere adatto a tutti gli investitori. I prezzi delle criptovalute sono estremamente volatili e potrebbero essere influenzati da fattori esterni come eventi finanziari, normativi o politici. Il trading con margine aumenta i rischi finanziari.
Prima di decidere di fare trading con strumenti finanziari o criptovalute, è bene essere informati su rischi e costi associati al trading sui mercati finanziari, considerare attentamente i propri obiettivi di investimento, il livello di esperienza e la propensione al rischio e chiedere consigli agli esperti se necessario.
Fusion Media vi ricorda che i dati contenuti su questo sito web non sono necessariamente in tempo reale né accurati. I dati e i prezzi presenti sul sito web non sono necessariamente forniti da un mercato o da una piazza, ma possono essere forniti dai market maker; di conseguenza, i prezzi potrebbero non essere accurati ed essere differenti rispetto al prezzo reale su un dato mercato, il che significa che i prezzi sono indicativi e non adatti a scopi di trading. Fusion Media e qualunque fornitore dei dati contenuti su questo sito web non si assumono la responsabilità di eventuali perdite o danni dovuti al vostro trading né al fare affidamento sulle informazioni contenute all’interno del sito.
È vietato usare, conservare, riprodurre, mostrare, modificare, trasmettere o distribuire i dati contenuti su questo sito web senza l’esplicito consenso scritto emesso da Fusion Media e/o dal fornitore di dati. I diritti di proprietà intellettuale sono riservati da parte dei fornitori e/o dalle piazze che forniscono i dati contenuti su questo sito web.
Fusion Media può ricevere compensi da pubblicitari che compaiono sul sito web, in base alla vostra interazione con gli annunci pubblicitari o con i pubblicitari stessi.
La versione inglese di questa convenzione è da considerarsi quella ufficiale e preponderante nel caso di eventuali discrepanze rispetto a quella redatta in italiano.
© 2007-2024 - Fusion Media Limited. tutti i Diritti Riservati.