MILANO (Reuters) - Il nuovo piano di UniCredit pone una questione da affrontare in sede politica in quanto il gruppo bancario guidato dal Ceo Jean Pierre Mustier potrebbe puntare ad abbandonare l'Italia.
Lo ha detto il segretario generale della Fabi nel corso del suo intervento al Consiglio nazionale del sindacato bancario.
"Ieri abbiamo scoperto il 'Jean Pierre Mustier pensiero': con il taglio dei posti di lavoro, Unicredit (MI:CRDI) pagherà i dividendi agli azionisti", dice Sileoni.
UniCredit ieri ha annunciato altri 8.000 esuberi complessivi nell'ambito del suo nuovo piano al 2023 promettendo di restituire agli azionisti complessivi 8 miliardi, di cui 2 miliardi sotto forma di buyback.
I sindacati bancari stimano che il gruppo tagli circa 5.500 posti di lavoro in Italia.
"Chiedo al sindacato del Gruppo Unicredit di contrastare la spregiudicatezza e l'arroganza di questo francese, che vuole traslocare dall'Italia, creando un gruppo europeo con lui alla guida", dice Sileoni.
Secondo il sindacalista, "deve essere chiaro a tutti che quello che sta accadendo in Unicredit non è soltanto una questione sindacale ma, soprattutto, politica perché c'è il serio rischio che il gruppo Unicredit, con alla guida Jean Pierre Mustier, possa fare la stessa fine del gruppo Fiat (MI:FCHA): una grande azienda italiana che, purtroppo, non parla neanche più il dialetto piemontese", conclude.
(Andrea Mandalà; in redazione a Milano)