di Ilaria Polleschi
MILANO (Reuters) - Il gruppo Ieo-Monzino esaminerà in un prossimo cda, la cui data è ancora da definire, la manifestazione di interesse congiunta da 300 milioni di euro presentata dai gruppi Humanitas e San Donato per la creazione di due grandi poli di eccellenza medica, un'offerta che però non appare particolarmente gradita ai vertici dell'istituto.
"Lo smembramento del gruppo a favore dei due concorrenti generalisti, entrambi a controllo familiare, rappresenterebbe un gravissimo danno al perseguimento delle finalità medico-scientifiche dei due centri d'eccellenza, che rappresentano un 'unicum' nel campo della sanità privata italiana, anche in termini di 'best practice'", scrivono in una nota Carlo Buora e l'AD Mauro Melis, presidente e AD dello Ieo-Monzino, ricordando che i due istituti "hanno recentemente approvato piani di sviluppo autonomo".
Il Gruppo San Donato, che include anche il San Raffaele e fa capo alla famiglia Rotelli, e il gruppo Humanitas -- affiancati da Intesa Sanpaolo (MI:ISP) e Rothschild -- hanno presentato la settimana scorsa una manifestazione di interesse congiunta per l'Istituto europeo di oncologia e il Centro cardiologico Monzino (controllato dallo Ieo) per una cifra che si aggira intorno ai "300 milioni di euro, simile al fatturato dei due istituti" come confermato oggi da Rosario Bifulco, AD di Mittel, che siede nel cda di Humanitas ed è stato in passato anche consigliere dello Ieo.
L'intento è quello di creare un grande polo di cardiochirurgia unendo l'ospedale San Donato e il Monzino e allo stesso modo un grande centro per la ricerca e le terapie oncologie sullo stile americano, mettendo insieme Humanitas, che fa capo alla Techint della famiglia Rocca, e Ieo. Unire le forze per permettere agli istituti di continuare ad essere delle eccellenze, crescere e competere a livello mondiale attirando talenti, capitali e case farmaceutiche, spiega una fonte vicino alla vicenda.
"Si tratta di un'operazione molto importante perché ci sono sinergie enormi. L'obiettivo è quello di creare un cancer center rafforzato fra Humanitas e Ieo, che diventerebbe un campione a livello mondiale, al pari di quelli americani. Anzi a livello di produzione scientifica sarebbe anche superiore a quello degli Usa", conferma Bifulco a margine dell'assemblea Mittel.
Bifulco aggiunge che potrebbero mettersi di traverso all'operazione i soci storici dello Ieo, ossia Mediobanca (MI:MDBI) e Unipolsai (MI:US). Tra gli azionisti del gruppo figurano fra gli altri anche Unicredit (MI:CRDI), Intesa Sanpaolo, Generali (MI:GASI), Allianz (DE:ALVG), Mediolanum (MI:BMED), Pirelli, Italcementi (MI:ITAI), Edison, Telecom Italia (MI:TLIT) e Rcs (MI:RCSM).
Per parte sua, lo Ieo ricorda che il suo statuto "prevede che i margini reddituali vengano destinati a programmi di ricerca" e di non aver mai distribuito dividendi.
"La concentrazione e l'impoverimento di offerta che si verrebbe a creare con la perdita dell'autonomia e dell'indipendenza del gruppo Ieo andrebbe inoltre certamente a discapito delle opzioni disponibili ai cittadini", si legge ancora nel comunicato, in cui si precisa che la proposta "verrà comunque esaminata e approfondita nel corso di un prossimo cda".
- ha collaborato Giancarlo Navach