Il gigante cinese della moda ultrarapida Shein si sta preparando per un'offerta pubblica iniziale (IPO) negli Stati Uniti, nonostante le fluttuazioni di valutazione e i continui controlli. Secondo quanto riportato giovedì, il decennale leader del mercato della moda ultrarapida prevede una valutazione di 90 miliardi di dollari per l'IPO.
L'IPO programmata arriva quando il valore dell'azienda ha subito notevoli fluttuazioni. Dopo un picco di valore di 100 miliardi di dollari nel 2022, la valutazione dell'azienda è scesa sotto i 66 miliardi di dollari nelle contrattazioni private del maggio 2023. Nonostante questo calo, Shein si sta preparando per un'IPO con una valutazione ottimistica di 90 miliardi di dollari.
La recente volatilità del mercato ha portato a valutazioni che oscillano tra i 50 e i 60 miliardi di dollari, a causa delle preoccupazioni per l'intensa concorrenza, le accuse di violazione del copyright e i legami con il lavoro forzato. L'incertezza delle prospettive economiche e l'aumento dei tassi di interesse hanno contribuito alla diminuzione del valore dell'azienda.
Shein è attualmente sotto inchiesta per l'utilizzo di cotone proveniente dalla regione cinese dello Xinjiang, che ha sollevato preoccupazioni circa il potenziale lavoro forzato. L'azienda deve inoltre affrontare critiche ambientali e la crescente concorrenza di Temu di PDD Holdings Inc. Nonostante queste sfide, Shein prevede un utile netto di 2,5 miliardi di dollari quest'anno dopo un round di finanziamento di 66 miliardi di dollari.
Nel tentativo di diversificare l'offerta e ampliare la gamma di prodotti, Shein ha investito in Sparc Group e ha acquisito il marchio online britannico Missguided. Ha anche aggiunto i prodotti di Forever 21 al suo listino e ha preso le distanze dalla sua origine cinese. In mezzo a questi cambiamenti, Marcelo Claure è stato assunto per gestire le attività in America Latina, mentre l'azienda si è trasferita a Singapore.
Mentre Shein si prepara all'imminente quotazione in borsa, sta anche valutando l'acquisto di Topshop, azienda con sede nel Regno Unito, che deve affrontare un'intensa concorrenza e controlli sulle sue pratiche di lavoro.
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