(Reuters) - L'indice S&P 500 e l'indice Dow scivolano nell'ultima seduta di febbraio, con i rendimenti del Treasury ai massimi di diversi mesi grazie alle scommesse su ulteriori aumenti dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve.
I principali indici di Wall Street sembrano indirizzati verso un calo mensile dopo la forte performance di inizio anno, con i segnali di un'economia statunitense forte e di un'inflazione elevata che alimentano i timori che la Fed mantenga ancora più a lungo la stretta di politica monetaria.
Intorno alle 16,25, il Dow Jones Industrial Average è in calo di 144,12 punti, o dello 0,44%, a 32.744,97 e l'S&P 500 è in ribasso di 1,21 punti, o dello 0,03%, a 3.981,92.
Il Nasdaq Composite, invece, guadagna 38,4 punti, o dello 0,33%, a 11.505,375, sostenuto da META PLATFORMS e APPLIED MATERIALS.
Gli operatori hanno iniziato a valutare la possibilità di un aumento dei tassi di 50 punti base a marzo, anche se le probabilità rimangono basse, circa il 23%, secondo i futures sui Fed fund, che suggeriscono anche un picco dei tassi al 5,41% entro settembre, dal 4,57% attuale. [FEDWATCH]
BofA Global Research ha avvertito che la Fed potrebbe addirittura aumentare i tassi di interesse fino a quasi il 6%.
Il rendimento dei Treasury notes a due anni, che tiene traccia delle aspettative degli investitori rispetto al percorso dei tassi di interesse, è al 4,82%, scambiando appena al di sotto del massimo da quasi quattro mesi raggiunto nella seduta precedente. [US/]
TARGET avanza del 3% dopo che il retailer ha registrato un aumento a sorpresa delle vendite nel trimestre delle festività, ma ha espresso cautela sugli utili del 2023 a causa dell'incertezza dell'economia statunitense.
ZOOM VIDEO COMMUNICATIONS sale dello 0,7% dopo aver previsto un utile annuale superiore alle stime di Wall Street e aver anticipato che integrerà maggiormente l'intelligenza artificiale nei propri prodotti.
CHEVRON perde lo 0,5% dopo che il colosso petrolifero ha alzato le previsioni di buyback annuale di azioni proprie tra i 10 e i 20 miliardi di dollari.
(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Francesca Piscioneri)