di Elvira Pollina e Stephen Jewkes
ROMA (Reuters) - Telecom Italia (MI:TLIT) non intende essere socio di minoranza né in FiberCop né in una nuova ipotetica combinazione di quest'ultima con Open Fiber.
Lo ha detto l'AD Luigi Gubitosi nel corso della conference call con gli analisti in cui ha presentato il piano 2020-2022. Il manager ha detto che quest'anno "deve succedere" qualcosa sulla rete unica con Open Fiber, dopo i negoziati infruttuosi sulla possibile integrazione con la joint venture di Enel (MI:ENEI) e Cassa depositi e prestiti.
"Enel deve decidere cosa fare", della sua quota in Open Fiber, ha detto Gubitosi, in riferimento alla prese di posizione del CEO Francesco Starace che ha recentemente ribadito di non aver intenzione di vendere.
Presentando gli investitori il nuovo piano industriale al 2022, il numero uno di Telecom Italia ha spiegato che verrà creata una newco wholesale denominata FiberCop in cui farà confluire la rete secondaria in fibra e rame, dai cabinet fino a casa.
Il fondo infrastrutturale Usa KKR ha presentato un'offerta non vincolante per acquisire una quota del 40% dell'asset, valorizzandolo 7,5 miliardi, incluso il debito. Nelle casse di Tim potrebbero quindi finire 1,8 miliardi.
La transazione rappresenta un primo passo verso una possibile integrazione con OpenFiber.
Riguardo la questione golden power, Gubitosi ha sottolineato come Tim sia sicuramente una società strategica e quindi soggetta a tale regolamentazione, ma ha sottolineato che KKR andrà ad acquistare una quota di minoranza della rete secondaria, entrando come socio puramente finanziario.
"Ci sarà certamente una procedura, ma sarei molto sorpreso se ci fossero problemi significativi", ha detto il manager.
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(Elvira Pollina in redazione a Roma Francesca Piscioneri)