MILANO (Reuters) - Il fondo Elliott chiede la revoca di sei consiglieri di Telecom Italia (MI:TLIT) (Tim), compreso il presidente Arnaud De Puyfontaine, che è anche AD di Vivendi (PA:VIV), ma non l'AD Tim, Amos Genish, e si riserva di avanzare altre richieste per l'assemblea del 24 aprile.
Obiettivo del fondo Elliott è rendere la gestione del gruppo telefonico improntata a criteri di massima indipendenza.
Una nota Tim annuncia che la richiesta di revoca, che il fondo chiede di votare riguarda: Arnaud Roy de Puyfontaine, Hervé Philippe, Frédéric Crépin, Giuseppe Recchi, Félicité Herzog e Anna Jones.
Il fondo chiede inoltre in sostituzione la nomina di Fulvio Conti, Massimo Ferrari (MI:RACE), Paola Giannotti De Ponti, Luigi Gubitosi, Dante Roscini e Rocco Sabelli.
Una fonte vicina alla vicenda, che ha visto la missiva inviata da Elliott a Tim, aggiunge che il messaggio conclude in questo modo: "(...) con riserva di formulare ulteriori richieste di integrazione dell'ordine del giorno e presentazione di proposte di delibera" entro i termini previsti dalla legge.
Alcune fonti hanno detto a Reuters nei giorni scorsi che Elliott punta a ottenere da Tim la conversione delle azioni di risparmio in ordinarie e lo scorporo della società della rete con distribuzione delle azioni ai soci Tim e automatica quotazione in borsa.
Secondo la convocazione dell'assemblea Tim, disponibile sul sito della società, la richiesta di integrazione dell'ordine del giorno deve pervenire entro 10 giorni dalla pubblicazione dell'avviso, che porta la data del 10 marzo.
Resta da vedere quali saranno le possibile mosse di Tim, che intende convocare nei prossimi giorni il cda per "l'assunzione delle determinazioni di competenza", dice ancora la nota.
Due pesi massimi con cui dovrà probabilmente fare i conti Elliott sono: Blacrock, che a fine gennaio deteneva una quota pari al 5,6% del capitale Tim, e Brandes Investment Partners che a fine dicembre 2017 deteneva il 5,67%. Le quote sono communicate alla Sec.
Intanto continuano a essere non confermate le ipotesi che danno Elliott a oltre il 5% del capitale.
Le prime indiscrezioni di stampa che lo indicavano al 6% risalgono al 6 marzo, ma sono state smentite dai fatti, in quanto non è arrivata una comunicazione ufficiale entro i 5 giorni lavorativi previsti dalla legge, il 12 marzo.
Secondo altre indiscrezioni, la quota è stata superata il 9 marzo, quindi la comunicazione dovrebbe arrivare oggi.
Di sicuro è in possesso del 2,5% del capitale, quota che consente di chiedere l'integrazione dell'ordine del giorno dell'assemblea Tim.
La soglia rilevante ai fini della comunicazione al mercato per Elliott è il 5% perché si tratta di un fondo di investimento, secondo una fonte legale.