Investing.com -- Tim (BIT:TLIT) ha annunciato che, “facendo seguito all’emissione in data 20 luglio 2023 del prestito obbligazionario da 750 milioni di euro al 7,875% (Scadenza 2028, ISIN XS2637954582), ha realizzato con successo l’emissione, mediante collocamento privato, di una tranche da 750 milioni di euro di titoli aventi le medesime condizioni e diritti.
Il prezzo di emissione della nuova tranche è 102%, che implica un rendimento pari al 7,37%, con un conseguente costo di finanziamento per Tim inferiore rispetto all’emissione originaria.
Inoltre, la società fa sapere che, come per l’emissione di luglio, i proventi della nuova tranche saranno utilizzati per rimborsare le scadenze a breve termine, per scopi societari di carattere generico, e/o per pagare costi e spese relative all’emissione.
La nuova tranche sarà disciplinata dai medesimi termini and condizioni che regolano i titoli di luglio, che prevedono, inter alia, alcuni impegni per l'emittente tipici per questo genere di operazioni, nonché alcune ipotesi di rimborso facoltativo.
La data di regolamento è stata fissata per il giorno 28 settembre 2023. Da tale data, i titoli della nuova tranche saranno quotati presso il mercato Euro MTF della Borsa di Lussemburgo. È previsto che le agenzie di rating Moody’s, S&P e Fitch confermino il rating assegnato ai titoli, rispettivamente pari a B1, B+ e BB-.
Per quanto riguarda la cessione di Netco, la rete di Tim ieri è stata una giornata di studio, durante la quale l’azienda di telecomunicazioni ha approfittato per confrontarsi con i propri legali. Secondo quanto riportato da Adnkronos, infatti, starebbero per arrivare al vaglio del cda alcuni pareri che escluderebbero la necessità del voto favorevole dell’assemblea, né ordinaria tanto meno straordinaria, per dare il via libera all’operazione Netco. In questo modo, i vertici di Tim potrebbero superare l’opposizione di Vivendi (EPA:VIV) (BIT:VIV)alla trattativa con KKR (NYSE:KKR).
Intanto, sul FTSE MIB oggi in apertura il titolo di Tim continua a perdere dopo che ieri ha chiuso in calo dell’1,72% a 0,319. Un passo indietro dopo che nei giorni scorsi le azioni hanno raggiunto livelli che non toccavano da aprile 2022.