Secondo UBS, lunedì i mercati finanziari rimarranno "estremamente reattivi" a qualsiasi indicatore economico più debole del previsto, il che potrebbe portare a livelli di imprevedibilità più elevati fino a quando una serie di solidi rapporti economici non ridurrà i crescenti timori di una recessione economica.
Alla fine della settimana precedente, i mercati finanziari avevano raggiunto una condizione più stabile.
L'indice Standard & Poor's 500 ha chiuso la settimana con un calo marginale dello 0,04%, in contrasto con i futures che indicavano un possibile calo del 4% all'inizio di lunedì.
L'indice di volatilità, che nelle prime ore di lunedì era salito a 65 - il punto più alto da marzo 2020 - è sceso a 20,4 alla fine di venerdì, attestandosi al di sotto del valore di chiusura della settimana precedente. Allo stesso tempo, il rendimento del Treasury decennale statunitense ha concluso la settimana al 3,94%, avvicinandosi al 3,97% osservato prima dell'annuncio dei dati occupazionali statunitensi di luglio il venerdì precedente.
UBS indica che questa stabilizzazione dei mercati finanziari non implica che essi siano pronti a iniziare una tendenza al rialzo consistente.
"Gli investitori sono in tensione e qualsiasi dato deludente relativo all'inflazione, alle vendite al dettaglio e alle nuove richieste di assicurazione contro la disoccupazione questa settimana potrebbe facilmente annullare i miglioramenti registrati la scorsa settimana", hanno commentato gli analisti in un rapporto.
"Questo stato d'animo cauto dovrebbe continuare fino a quando gli investitori non avranno maggiori prove che l'economia non sta decelerando verso una recessione e non riceveranno segnali dalla Federal Reserve che è pronta a prendere misure forti se necessario", hanno continuato.
La pubblicazione di un nuovo rapporto mensile sull'occupazione è prevista per il 6 settembre. Tuttavia, se il rapporto sarà favorevole, la combinazione di dati incoraggianti "che rafforzano la fiducia in un rallentamento economico graduale senza una grave recessione - che prevediamo - insieme al posizionamento favorevole degli investitori e all'inizio della riduzione dei tassi d'interesse a settembre, potrebbe essere una potente combinazione per gli investimenti orientati alla crescita nel medio termine", hanno dichiarato gli analisti.
Pertanto, sebbene la recente stabilità dei mercati non indichi l'inizio di una nuova fase di aumento della propensione al rischio, gli indicatori economici di base suggeriscono comunque che tale aumento potrebbe verificarsi nel medio termine.
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