MILANO (Reuters) - Consob ha multato Banco Popolare (MI:BAPO) per 261.500 euro per violazione delle norme sui conflitti di interesse e valutazione di adeguatezza degli investimenti nei rapporti con la clientela, in relazione alla vendita di prodotti 'a finestra' a marchio proprio, particolarmente remunerativi per il collocatore.
La delibera, pubblicata oggi, risale allo scorso 19 settembre e riguarda l'esito delle ispezioni effettuate nel gruppo veronese tra ottobre 2013 e maggio 2014.
Nei prodotti 'a finestra di collocamento' rientrano i fondi a cedola, strumenti che distribuiscono una cedola e il più delle volte sono a scadenza divenuti molto popolari in Italia dal 2011 in poi ma che, in alcuni casi, non hanno mancato di sollevare dei dubbi. La raccolta di questi prodotti è stata sostenuta dal meccanismo, particolarmente incentivante per le reti, dell'anticipo commissionale previsto per la vendita di fondi 'a finestra' con scadenza definita.
In relazione alla vendita dei fondi a cedola, a seguito di una verifica ispettiva condotta dal primo ottobre 2012 al 5 luglio 2013, anche Arca sgr è finita nel mirino della Commissione che, con una delibera pubblicata lo scorso ottobre, le ha imposto una multa complessiva di 202.666 euro.
Nella delibera pubblicata oggi, Consob ha verificato che nei servizi di collocamento di prodotti di investimento 'branded', e quindi soggetti a un potenziale conflitto di interesse, Banco Popolare "ha compiuto scelte strategiche... tali da orientare ... la propria attività di commercializzazione su specifici prodotti o categorie di prodotti (prevalentemente caratterizzati da elevati commissioni up-front e collocabili 'a finestra') che maggiormente concorrevano alla realizzazione degli obiettivi economici della Banca attribuendo, peraltro, particolare rilevanza, tra le fonti di liquidità a cui attingere per successivi impieghi, ad operazioni di disinvestimento anticipato". E' emerso infatti che tali disinvestimenti, in questa tipologia di fondi tipicamente soggetti al pagamento di penali, erano numerosi e non frutto "di un'autonoma determinazione" della clientela.
Per quanto riguarda infine la violazione delle norme sulla valutazione di adeguatezza degli investimenti Banco Popolare "è venuto meno al dovere di dotarsi di procedure, relativamente alla profilatura dei prodotti e alla profilatura della clientela, idonee ad assicurare il corretto svolgimento della verifica di adeguatezza connessa alla prestazione del servizio di consulenza".
Le multe decise dalla Commissione per Banco Popolare riguardano diversi esponenti aziendali tra cui l'AD Pier Francesco Saviotti, per 16.000 euro, e il Dg Maurizio Faroni, per 10.000 euro, e a titolo di responsabile in solido, lo stesso Banco Popolare.