di Emilio Parodi
MILANO (Reuters) - Il gip del Tribunale di Busto Arsizio ha notificato due ordinanze di custodia cautelare ai legali italiani del consulente britannico Christian Michell e dell'avvocato indiano Gautam Khaitan nell'ambito dell'inchiesta sulle presunte tangenti da AgustaWestland (gruppo Finmeccanica SIFI.MI) a funzionari indiani per l'appalto da 560 milioni di euro per 12 elicotteri a New Delhi nel 2010.
Lo confermano i due avvocati, fonti investigative e lo si evince dai due provvedimenti, letti da Reuters.
Per l'esecuzione delle due ordinanze si procede sia alla richiesta di estradizione sia al mandato di cattura europeo (Mae) secondo il quale ciascuna polizia dell'area Schengen deve procedere all'arresto del latitante in questione, qualora entrasse in una delle nazioni del Blocco.
In realtà le due ordinanze risalgono al febbraio e al marzo scorsi, ma in questi mesi si è proceduto alla traduzione degli atti per il Mae e, una volta proceduto al verbale di 'vane ricerche', il giudice ha dichiarato la latitanza e ha notificato i provvedimenti ai legali dei due indagati.
LEGALI: MISURE ECCESSIVE. MICHELL VALUTERA' RITI ALTERNATVI
"Il mio cliente non può considerarsi latitante - ha dichiarato l'avvocato Maria Francesca Fuso, che assiste Khaitan - Non sapeva assolutamente di questa ordinanza, non c'era nessuna volontà di sottrarsi all'autorità. Lui è indiano, lavora in India e vive in India. Farò ricorso al Tribunale del Riesame".
L'avvocato Rosemary Patrizi Dos Anjos, che difende Michell, ha detto a Reuters da Dubai, dove è arrivata oggi per incontrare il suo cliente, che Michell "se lo aspettava, ma è comunque una misura assurda perché non ci sono i presupposti".
"Noi comunque non faremo ricorso al Riesame - ha proseguito l'avvocato Patrizi Dos Anjos - per non ottenere la stessa risposta che hanno già ottenuto in passato gli altri indagati. Aspettiamo quale sarà la sentenza del processo in corso in aula a Busto e poi valuteremo se pensare eventualmente a un patteggiamento o a un rito alternativo".
Michell, cittadino britannico, è quindi a Dubai, mentre Khaitan per l'appunto è in India, paese che non ha con l'Italia un accordo di reciprocità.
I PROCEDIMENTI FINMECCANICA
Entrambi i nomi sono già assai noti nell'ambito dell'inchiesta ancora in indagini preliminari, che si avvia però a una prossima conclusione. Attualmente - oltre a questo fascicolo nell'ambito del quale il consulente italoamericano residente in Svizzera Guido Ralph Haschke ha già patteggiato per corruzione internazionale - a Busto Arsizio è alle fasi finali il processo di primo grado a carico degli ex AD di Finmeccanica e AgustaWestland, Giuseppe Orsi e Bruno Spagnolini, imputati di false fatturazioni e corruzione internazionale. La procura ha chiesto la condanna a sei anni per il primo e a cinque per il secondo. A settembre ci saranno le arringhe delle difese e la sentenza è attesa per il 9 ottobre. (Full Story)
LE POSIZIONI DI MICHELL E KHAITAN
Per tornare agli ordini d'arresto, Michell, secondo la ricostruzione dell'accusa, era a capo di uno dei gruppi di società di consulenza (l'altro è quello guidato da Haschke, dallo svizzero Guido Gerosa e dai tre fratelli Tiagy, imprenditori indiani e cugini dell'allora capo di stato maggiore) che, attraverso i loro contratti con Agusta, avrebbero creato la provvista per le presunte tangenti veicolate ai pubblici ufficiali indiani.
Michell in particolare, del quale si è parlato a lungo durante il processo in corso a Busto, è il consulente che si occupò del riacquisto di 14 vecchi elicotteri WG30 dall'India, li pagò 7 milioni di euro e li rivendette ad AgustaWestland per oltre 18 milioni. Un'operazione che gli indagati hanno sempre definito una usuale transazione per togliere dal mercato propri velivoli obsoleti e garantirsi credibilità per partecipare alla gara dei nuovi elicotteri, mentre per la procura rappresentò uno dei sistemi per creare la provvista per le mazzette.
In riferimento poi a un appunto autografo già emerso durante il processo, scrive il giudice nel processo che "Michell non solo riconobbe all'Haschke quello che quest'ultimo già sapeva, e cioè che parte del suo compenso serviva a pagare mazzette agli indiani, ma successivamente, siamo nell'anno 2008, ne fece uno specifico dettagliato elenco per dimostrare le spese affrontate e da affrontare... il documento, redatto in epoca non sospetta, appare di assoluto rilievo per comprendere 'i canali' in cui confluirono gran parte delle somme 'investite' da AgustaWestland per ottenere l'aggiudicazione dell'appalto... vi è un preciso elenco di soggetti indicati con acronimi ben comprensibili (es. AF Air Force, D Ch. Deputy Chief of Air Force) e cifre corrispondenti...".
Per quel che riguarda l'ordinanza a carico dell'avvocato indiano Khaitan, quest'ultimo, scrive il giudice nell'ordinanza "supportava Haschke e Gerosa nell'operazione corruttiva, gestendo i conti bancari attraverso i quali venivano retribuiti i partecipanti al disegno criminoso".
"In particolare - prosegue l'ordinanza - quale gerente della società Interstellar con sede a Mauritius, inviava a Hedi Kamopun, fiduciario della Ids Tunisia, fatture per operazioni inesistenti, il cui profitto veniva ripartito fra Haschke, Gerosa, i fratelli Tiagy e lo stesso Khaitan".