di Paolo Biondi
ROMA (Reuters) - Questa sera, alla cena dei capi di Stato e di governo della Ue a Bruxelles, al momento del dessert Matteo Renzi presenterà un menù con un piatto unico: Federica Mogherini come Alto rappresentante per gli affari esteri.
Il governo italiano ha fortemente ed esplicitamente insistito per questa nomina, forte di alcuni sostanziali via libera. Il primo è stato quello del presidente della Commissione Jean-Claude Juncker, che ha chiarito che la poltrona spetta ai socialisti, facendo così fuori le residue aspirazioni dei popolari dell'Est Europa. Il secondo, quello dei leader socialisti ai quali Renzi ha detto (e ottenuto) che il posto spetta all'Italia in quanto il Pd è il primo partito. Il terzo è il via libera di Angela Merkel nella trattativa per Juncker.
Le obiezioni di Polonia e Paesi baltici sembrano dunque essere più tattiche, per sperare in qualche poltrona di peso e strategica proprio nei confronti della Russia, come l'Energia.
Eppure le obiezioni alla Mogherini sono ancora forti, soprattutto in ambienti extra politici, in particolare economico-finanziari, dei quali si è fatto interprete il britannico Financial Times e, in Italia, il Corriere della sera. Tali forze hanno cercato sponde tedesche in coloro che ostacolano la leadership di Mario Draghi alla Bce (vedi Die Zeit), ma non hanno trovato finora supporter politici. L'offerta all'Italia di una presidenza o di una poltrona economica più che una inarrivabile sirena appare come un indiretto attacco a Draghi, mentre l'offerta di un commissario all'Immigrazione è tanto politicamente debole da apparire quasi offensiva.
Stasera vedremo chi riuscirà a spuntarla.