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Usa, commissione attacco Campidoglio chiede accuse penali per Trump

Pubblicato 20.12.2022, 10:08
© Reuters. I sostenitori di Donald Trump danno l'assalto al Campidoglio. Washington, 6 gennaio 2021. REUTERS/Leah Millis

WASHINGTON (Reuters) - La Commissione della Camera statunitense che sta indagando sull'attacco al Campidoglio del 6 gennaio 2021, ha chiesto ieri ai procuratori federali di accusare Donald Trump di quattro diversi reati, tra cui il reato di insurrezione e quello di ostruzione, per il ruolo svolto dall'ex presidente nello scatenare la rivolta.

La richiesta inviata al dipartimento di Giustizia dal comitato ristretto a guida Democratica, al termine di oltre 1.000 colloqui con testimoni e dopo la raccolta di centinaia di migliaia di documenti, ha segnato un punto di svolta, dal momento che è la prima volta nella storia statunitense in cui il Congresso ha domandato la messa in stato di accusa di un ex-presidente per motivi penali.

La richiesta non prevede un obbligo ad agire per i procuratori federali, ma arriva in un momento in cui un consulente speciale sta supervisionando altre due indagini federali su Trump, incentrate sul tentativo di ribaltare i risultati elettorali del 2020 e sulla rimozione di documenti riservati dalla Casa Bianca.

La commissione ha chiesto al Dipartimento di Giustizia di accusare Trump di quattro potenziali reati: intralcio ad una procedura ufficiale del Congresso, cospirazione contro gli Stati Uniti, false dichiarazioni e aiuto o incitamento ad un'insurrezione.

"Un'insurrezione è una ribellione contro l'autorità degli Stati Uniti. È un grave reato federale, ancorato alla Costituzione stessa", ha detto il deputato Jamie Raskin, membro democratico del comitato, annunciando le accuse.

Un portavoce del Dipartimento di Giustizia non ha commentato. Un portavoce di Trump non ha risposto a una richiesta di commento.

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La mattina del 6 gennaio 2021, Trump parlò ai suoi sostenitori vicino alla Casa Bianca, rimproverando pubblicamente il suo vice Mike Pence, per non aver accettato il piano volto a respingere parte delle schede elettorali a favore di Joe Biden. Trump ha poi aspettato diverse ore prima di rilasciare una dichiarazione pubblica, mentre i suoi supporter si sono lanciati sul Campidoglio, scontrandosi con la polizia e minacciando di impiccare Pence.

Quella di ieri è stata l'ultima riunione pubblica dei nove membri della commissione, che hanno trascorso gli ultimi 18 mesi ad indagare sul tentativo, che non ha precedenti nella storia statunitense, di impedire il trasferimento pacifico del potere da parte di migliaia di sostenitori di Trump, ispirati dalle false affermazioni dell'ex-presidente, che sosteneva che la sua sconfitta alle elezioni del 2020 fosse da attribuire a dei brogli elettorali su larga scala.

Il deputato Bennie Thompson, presidente della commissione, ha rimproverato a Trump di aver convocato i suoi sostenitori in Campidoglio e lo ha criticato per aver minato la fiducia nel sistema democratico con le ripetute accuse di brogli elettorali.

"Se la fiducia viene meno, viene meno anche la nostra democrazia. Donald Trump ha fatto venire meno la fiducia", ha detto Thompson.

(Tradotto da Luca Fratangelo, editing Stefano Bernabei)

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