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2 ETF per i tori di Alphabet che non potrebbero permettersi le azioni GOOGL

Pubblicato 10.08.2021, 12:19
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Gli investitori di Alphabet (NASDAQ:GOOGL) (NASDAQ:GOOG) hanno vissuto un 2021 straordinario. Il titolo di GOOGL, che ha segnato un massimo storico a fine luglio, è schizzato di circa il 56% sull’anno in corso. Al momento oscilla intorno ai 2.720 dollari.

Ricordiamo che Alphabet è una holding, e Google è la sua attività più importante. Google possiede inoltre la piattaforma di condivisione video YouTube.

L’attività è stata fondata nel settembre 1998 ed ha debuttato in borsa nell’agosto 2004, ad un prezzo iniziale di 85 dollari. Poi, nell’aprile 2014, le azioni sono state divise in due classi:

  • Azioni di Classe A (o GOOGL), con diritto di voto;
  • Azioni di Classe C (o GOOG), senza diritto di voto.

Secondo i 45 analisti intervistati da Investing.com, il titolo di GOOGL dovrebbe registrare una performance superiore nei prossimi mesi. Con una capitalizzazione di mercato di circa 1,86 miliardi di dollari, il titolo di GOOGL cattura molto interesse a Wall Street.

GOOGL Consensus Estimates.

Stime su GOOGL

Grafico: Investing.com

Il prezzo obiettivo medio su 12 mesi di 3.064,3 dollari degli intervistati nel sondaggio di Investing.com rappresenterebbe un ritorno di oltre il 13% dal livello attuale. Tuttavia, comprare le azioni del titolo oggi potrebbe essere piuttosto costoso per la maggior parte degli investitori retail.

Di conseguenza, ecco due ETF che contengono il titolo di GOOGL. Per molti partecipanti dei mercati, potrebbero essere un veicolo per investire sul titolo di Alphabet, contribuendo al contempo ad evitare la volatilità del titolo di GOOGL nei loro portafogli.

1. Invesco Dynamic Media ETF

Prezzo attuale: 52,99 dollari
Range su 52 settimane: 34,53 - 58,80 dollari
Rendimento dividendo: 0,29%
Percentuale di spesa: 0,63% all’anno

L’Invesco Dynamic Media ETF (NYSE:PBS) investe su 30 aziende media USA. Tra i criteri di merito di investimento ci sono lo slancio di prezzo, la forza degli utili, le azioni della gestione e i dati di valutazione. Il fondo ha cominciato gli scambi nel giugno 2005.

PBS Weekly

Grafico settimanale PBS

PBS replica i ritorni dell’indice Dynamic Media Intellidex℠ Index. Sia l’indice che il fondo vengono riequilibrati e ricostituiti ogni trimestre. In termini di suddivisione in sotto-settori, il settore dei servizi di comunicazione rappresenta la fetta maggiore, con il 94,17%, seguito da IT (3,33%) e sanità (2,42%).

I primi 10 possedimenti rappresentano circa il 48% degli asset pari a 120,2 milioni di dollari. In altre parole, si tratta di un fondo dipendente dai nomi principali. Twitter (NYSE:TWTR) e GOOGL hanno il peso maggiore, con il 5,71% ed il 5,55% rispettivamente. Altri nomi contenuti in PBS sono Facebook (NASDAQ:FB), Netflix (NASDAQ:NFLX), Walt Disney (NYSE:DIS) e Spotify (NYSE:SPOT).

Sull’anno in corso, il fondo è balzato di circa il 15% ed ha segnato un massimo storico a metà marzo. Da allora, PBS è crollato di circa il 10%. I rapporti P/E forward e P/B si attestano rispettivamente a 24,70 e 4,07.

Durante il lockdown, la maggior parte delle società media, soprattutto quelle con piattaforme online, hanno visto i loro ricavi salire ed i margini espandersi, con forti ritorni per gli azionisti. Di conseguenza, sono probabili prese di profitto nel settore. Un ulteriore calo verso i 50 dollari migliorerebbe il margine di sicurezza.

2. ERShares Entrepreneur ETF

Prezzo attuale: 26,22 dollari
Range su 52 settimane: 21,50 - 32,61 dollari
Rendimento dividendo: 0,67%
Percentuale di spesa: 0,49% all’anno

Il fondo ERShares Entrepreneur ETF (NYSE:ENTR) investe su società imprenditoriali statunitensi. Nel processo decisionale, i gestori di fondi integrano anche altri fattori, come slancio di prezzo, settore, crescita, valore, capitalizzazione di mercato, nonché orientamento geografico.

Molte di queste aziende sono state quotate in borsa negli ultimi anni. Di conseguenza, uno o più dei loro fondatori ne gestiscono le attività come dirigenti. L’ETF è stato inizialmente quotato nel novembre 2017 come “The ERShares Entrepreneur 30 ETF”. Ma, nel febbraio 2021, il nome è stato cambiato in The ERShares Entrepreneur ETF.

ENTR Weekly

Grafico settimanale ENTR

Il settore più importante è l’IT, con oltre il 36%. Seguono sanità (23,1%), servizi di comunicazione (17,4%) e beni di consumo voluttuari (12,2%). I primi 10 nomi rappresentano circa il 20% degli asset netti di 138,9 milioni di dollari.

I due nomi più importanti sono la piattaforma di sviluppo di prodotti software EPAM Systems (NYSE:EPAM) e il titolo di GOOGL, rispettivamente con pesi del 2,92% e del 2,82%. Altri nomi di rilievo sono: Bill Com Holdings (NYSE:BILL), Cloudflare (NYSE:NET), Datadog (NASDAQ:DDOG), DraftKings (NASDAQ:DKNG), ed Etsy (NASDAQ:ETSY).

Sull’anno in corso, ENTR registra -1% circa. Ma ha visto ritorni di circa il 12% negli ultimi 12 mesi ed ha segnato un massimo storico a metà febbraio. Da allora, l’ETF ha perso circa il 23% del suo valore. I potenziali investitori potrebbero considerare questo calo un’opportunità per effettuare ulteriori ricerche sul fondo, pensando di acquistarlo intorno ai 25 dollari.

Nota dell’editore: Non tutti gli asset descritti sono necessariamente disponibili su tutti i mercati regionali. Consultate un broker accreditato o un consulente finanziario per trovare strumenti simili che possano essere adeguati alle vostre esigenze. Questo articolo è a solo scopo informativo. È opportuno condurre una due diligence prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

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