"In borsa ogni volta che qualcuno compra un altro vende, ed entrambi pensano di essere astuti"
Mi viene in mente questa frase di William Feather quando penso alle dinamiche di mercati che avvengono ogni giorno. Per molto tempo quest’anno ho visto paragoni grafici on il 2008, eppure a ben guardare, potremmo fare lo stesso (inutile) esercizio cercando paragoni con altri anni storici, per esempio il 2009.
Qui sotto ho indicato entrambe le situazioni…
L’unica certezza che abbiamo oggi è che siamo di fronte a mercati molto volatili, come dimostrato dall’immagine sotto. Il rapporto Put/call ratio infatti nella giornata di ieri ha mostrato valori anomali a livello storico, raggiungendo il valore di 2.03 contro una massimo di 1.5 storico non raggiunto nemmeno nel 2008.
Il motivo di tanta volatilità e calo dei mercati? Il rilascio del PIL trimestrale americano migliore del previsto (+3.2% contro 2.9% delle attese) e quindi la paura di una Fed ancora aggressiva.
Le buone notizie sono interpretate male dai mercati, sembra un paradosso ma è così. Allo stesso modo, non stupiamoci di vedere in futuro mercati in salita con fasi di recessione (l’indice dei Leading Indicators segnala entro la prima metà 2023 la fase recessiva, personalmente ritengo lieve).
In tutto questo, l’investitore deve ritrovare la sua dimensione a livello emotivo, sforzandosi di guardare avanti (e non indietro) e fare affidamento alle solite granitiche certezze offerte dai mercati di cui parlo sempre.
Alla prossima!
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"Quest'articolo è stato scritto a titolo esclusivamente informativo; non costituisce sollecitazione, offerta, consigli, consulenza o raccomandazione all'investimento in quanto tale non vuole incentivare in nessun modo l'acquisto di assets. Ricordo che qualsiasi tipo di assets, viene valutato da più punti di vista ed è altamente rischioso e pertanto, ogni decisione di investimento e il relativo rischio rimangono a carico dei singoli utenti"