I tori sembrano stare vincendo di nuovo. Il mercato azionario USA, dopo essere andato sotto pressione per lo stallo commerciale USA-Cina, sta riprendendo un po’ di slancio nelle speranze che la Federal Reserve stia preparando un eventuale taglio dei tassi per cercare di evitare una recessione, nel caso in cui lo scontro commerciale dovesse aumentare e cominciare a pesare sull’economia.
Questo sviluppo positivo, insieme alla notizia di USA e Messico che hanno concordato un accordo sull’immigrazione, potrebbe andare ad alimentare il sentimento positivo di questa settimana. Venerdì il Presidente Trump ha annunciato che non applicherà i dazi sui prodotti dal Messico (in graduale aumento nel tempo dal 5% al 25%) dopo che il paese ha accettato di adottare una posizione più dura sull’immigrazione.
Per gli investitori che desiderano focalizzarsi sugli sviluppi specifici delle compagnie, ecco i nostri tre titoli preferiti:
1. Broadcom
In un clima di incertezza per il commercio con la Cina, vale la pena tenere d’occhio Broadcom (NASDAQ:AVGO), l’ultimo produttore di chip a riportare gli utili in questa stagione. La compagnia pubblicherà i risultati del secondo trimestre 2019 giovedì 13 giugno, dopo la chiusura. Le previsioni indicano utili per azione di 5,21 dollari e ricavi di 5,69 miliardi di dollari.
Con la maggior parte delle compagnie di semiconduttori esposte allo scontro commerciale USA-Cina, ci sono buone probabilità che Broadcom tagli le previsioni sugli utili per il resto dell’anno. Gli analisti avvertono che l’ultimo ribasso del settore sarà più prolungato e più doloroso.
L’insieme dei dazi del 25% sui prodotti cinesi, della messa al bando USA di Huawei Technologies e della conseguente risposta della Cina potrebbero congelare la filiera del settore, danneggiando compagnie come Broadcom. Ma, nonostante l’ultimo ribasso nel settore dei semiconduttori, Broadcom è un titolo legato ai chip che ci piace per via delle sue linee di prodotti diversificate ed il suo allettante rendimento del dividendo del 4,1%.
Questi due punti di forza aiuteranno Broadcom a superare la tempesta ed a riprendersi rapidamente se USA e Cina dovessero raggiungere un’intesa sul commercio. Il titolo, che venerdì ha chiuso a 274,87 dollari, è schizzato di circa il 4% negli ultimi tre mesi.
2. Lululemon
Il distributore di abbigliamento sportivo, Lululemon Athletica (NASDAQ:LULU), pubblicherà gli utili trimestrali mercoledì 12 giugno dopo la campanella. Le previsioni di mercato sono di utili di 0,7 dollari ad azione per un totale di 756 milioni di dollari di entrate.
C’è poco di questo produttore di abbigliamento da yoga di fascia alta di cui gli investitori possano lamentarsi quest’anno. Ha uno straordinario mix di prodotti che sta incontrando il favore dei clienti, con un miglioramento delle visite nei punti vendita e delle vendite su base comparabile. Anche gli investimenti di Lululemon per migliorare i canali di e-commerce stanno ripagando e la sua penetrazione online ha raggiunto il 26%, con alcuni analisti, tra cui Cowen, Inc., che ne definiscono la gestione “quasi impeccabile” e Morgan Stanley che ha dichiarato che la compagnia sta “andando a tutto gas”.
Il titolo rispecchia queste prospettive positive, con un balzo del 43% quest’anno, superando di gran lunga l’indice S&P 500. Venerdì ha chiuso a 172,49 dollari, vicino al massimo di 52 settimane. Il titolo ha visto un’impennata del 16% quando ha superato le previsioni sugli utili del quarto trimestre a marzo.
3. United Technologies
United Technologies (NYSE:UTX) e Raytheon (NYSE:RTN) sono ancora in trattativa per la fusione delle loro operazioni con un accordo che creerebbe un colosso del settore aerospaziale e della difesa, secondo le notizie del weekend.
La transazione, tutta in titoli, potrebbe essere annunciata nei prossimi giorni, in base al Wall Street Journal. United Technologies ha una capitalizzazione di mercato di circa 114 miliardi di dollari, mentre Raytheon è valutata circa 52 miliardi di dollari.
Un accordo con Raytheon estenderebbe la trasformazione di United Technologies, sotto la guida dell’amministratore delegato Greg Hayes, che sta già pensando ad uno spin-off della divisione climatizzatori Carrier e di quella di ascensori Otis. Spiega Douglas Rothacker, analista del settore aerospaziale e auto di Bloomberg Intelligence:
“La combinazione dell’attività aerospaziale di United Technologies, che dovrebbe generare 50 miliardi di dollari di entrate nel 2020, e di quella da 30 miliardi di dollari di Raytheon darebbe vita alla seconda principale compagnia occidentale della difesa aerospaziale”.
Non è chiaro, tuttavia, come reagiranno i mercati a questa notizia e quali sfide ci saranno in serbo con l’unione delle due aziende, soprattutto con Hayes che ha così tante cose a cui pensare trovandosi nel bel mezzo della ristrutturazione della compagnia.
Il titolo di UTX ha chiuso a 132,15 dollari venerdì, schizzando di oltre il 25% quest’anno.