Rassegna giornaliera sul mercato forex, 8 ottobre 2020
Analisi realizzata alla chiusura del mercato statunitense a cura di Kathy Lien, Direttrice di FX Strategy per BK Asset Management.
L’euro attende da tempo una correzione. Nelle ultime 2 settimane, è stato tranquillamente scambiato al rialzo prima di consolidarsi in range stretto contro il dollaro USA. Durante questo periodo, ci sono state brutte notizie sia per l’Europa che per gli USA, ma i problemi dell’Europa stanno peggiorando rapidamente. Non mancano i motivi per cui il cambio EUR/USD dovrebbe essere scambiato più vicino a 1,16 che a 1,18, ma ecco i 4 motivi più importanti:
1. Seconda ondata di virus in Europa
I nuovi casi di coronavirus stanno esplodendo in Europa, alimentando i timori che la regione possa tornare ai tempi duri visti all’inizio dell’anno. I contagi giornalieri hanno segnato il massimo storico di 18.746 mercoledì in Francia ed oscillano intorno ai 10.000 al giorno in Spagna. Per fare un paragone, a marzo i casi in Francia avevano segnato il picco di 7.578 e di 9.159 in Spagna. Solo 4 paesi in Europa si trovano sotto la soglia critica di 20 casi ogni 100.000 persone fissata dal Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie. La seconda ondata si sta diffondendo in Europa, con la Germania che ha riportato più di 4.000 casi in 24 ore. In Italia, i nuovi casi hanno segnato quota 3.678, il massimo in 5 mesi. I paesi in tutta Europa stanno imponendo nuove restrizioni. Parigi ha dichiarato il massimo livello di allerta. La Spagna ha ordinato un orario di chiusura anticipata per i ristoranti ed ha limitato i viaggi all’interno e fuori dalle città. La Germania ha annunciato un coprifuoco ed ha limitato le riunioni. L’Italia ha reso obbligatorie le mascherine in tutto il paese, il Belgio ha chiuso bar e ristoranti per un mese, mentre il Dipartimento per la Salute in Irlanda ha consigliato di applicare nell’intera nazione il massimo livello di restrizioni.
2. Lockdown parziali potrebbero significare doppia recessione
Questi lockdown parziali uccideranno la ripresa della zona euro. In estate, gli economisti avevano previsto una ripresa nel secondo semestre per la regione, mentre ora sarà fortunata se riuscirà a sfuggire ad una doppia recessione. Stiamo solo cominciando a vedere il peggioramento nei dati della zona euro ma, il mese prossimo, quando saranno pubblicati i dati di ottobre, capiremo quanto saranno state dannose queste nuove restrizioni per le economie. Nel secondo trimestre, il PIL della zona euro si è contratto dell’11,8%. Potremmo non vedere dei cali a doppia cifra stavolta, in quanto i governi stanno cercando di evitare delle serrate totali, ma ci sono buone probabilità di una contrazione nel quarto trimestre. L’impatto sull’euro potrebbe essere significativo perché, a marzo, la moneta unica era crollata dal massimo di 1,15 ad un minimo di 1,0637 nel giro di qualche settimana. C’era anche stata un’enorme volatilità, con gli investitori che avevano fatto il bilancio del danno all’economia.
3. Maggiore allentamento da parte della BCE
A meno che le nazioni della zona euro non riescano ad avere improvvisamente il controllo dell’epidemia, ci si aspetta che la Banca Centrale Europea avrà bisogno di aumentare il suo Programma di Acquisti di Emergenza per la Pandemia (PEPP) a fine anno. Basandosi sulla sola inflazione, che ha segnato un minimo storico a settembre, è necessario più allentamento per raggiungere l’obiettivo. Tuttavia, ora che la ripresa del secondo semestre è a rischio, la banca centrale non avrà altra scelta se non fornire ulteriore supporto all’economia. Un taglio dei tassi di interesse non è da escludersi ma è considerato meno efficace rispetto all’espansione o all’estensione del PEPP. La Presidente della BCE Lagarde ha confermato questa settimana che la banca è pronta a iniettare nuovi stimoli, dopo aver descritto la ripresa come “un po’ più traballante” ed aver dichiarato che sono “pronti ad usare tutti gli strumenti che produrranno l’esito più efficace, efficiente e adeguato”.
4. Incertezza per le elezioni USA
Infine, la performance straordinaria dei titoli azionari USA e l’incredibile rapidità della ripresa del Presidente dal coronavirus dovrebbero contribuire a creare domanda di dollari USA, ma è l’incertezza per le elezioni statunitensi che potrebbe far allontanare gli investitori dall’euro. La propensione al rischio ed il rally dei titoli azionari sono gli unici motivi per cui l’euro si rifiuta di scendere. Ogni notizia positiva su uno stimolo USA ha incoraggiato la valuta ma, con le elezioni vicine, lo fa anche l’incertezza. E ciò potrebbe portare a delle prese di profitto diffuse e a quel punto l’euro potrebbe soffrire tantissimo.