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5 motivi per grandi movimenti forex questo venerdì

Pubblicato 19.02.2021, 09:31
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Rassegna giornaliera sul mercato forex, 18 febbraio 2021

Analisi realizzata alla chiusura del mercato statunitense a cura di Kathy Lien, Direttrice di FX Strategy per BK Asset Management.

  • USD in selloff per l’impennata delle richieste di sussidio USA
  • GBP in salita, i trader tengono d’occhio l’1,40, attesi venerdì dati su vendite al dettaglio e PMI
  • EUR/GBP al minimo dal marzo 2020
  • AUD supportato dai dati sull’occupazione
  • EUR in salita in attesa dei dati PMI
  • CAD ignora il calo del petrolio e le previsioni deboli

Il rally del dollari USA che ha seguito i dati sulle vendite al dettaglio non è durato, il biglietto verde è sceso contro le principali valute questo giovedì. Il calo è stato abbastanza sorprendente visto il selloff delle azioni USA e l’aumento del rendimento dei titoli del tesoro a 10 anni, che solitamente coincide con un dollaro più forte. Tuttavia, il rimbalzo è stato supportato dai dati economici. Sebbene l’indice manifatturiero della Fed di Philadelphia abbia superato le aspettative, l’attività è rallentata rispetto al mese precedente. Le richieste di sussidio sono schizzate da 793.000 a 861.000 la scorsa settimana. Le concessioni edilizie sono aumentate del 10%, ma questo miglioramento è stato offuscato dal calo dei nuovi cantieri. Nessuno di questi report ha avuto un forte impatto sul dollaro USA, ma hanno tutti confermato il calo della domanda di dollari USA. La sterlina è la valuta che ha beneficiato di più della debolezza del dollaro, con il trader del cambio

GBP/USD che stanno spingendo verso 1,40. In mancanza di dati britannici che possano innescare tali rialzi, la mossa è stata puramente tecnica.

Venerdì sarà un giorno intenso per i trader del forex, vista la valanga di dati economici in agenda. I riflettori non saranno accesi sul dollaro, ma sulle altre valute, in quanto i dati USA in agenda (vendite di case e esistenti) solitamente non ispirano grandi movimenti. Dunque, l’andamento del dollaro USA dipenderà dalle azioni e dai rendimenti.

Teniamo d’occhio la sterlina perché il superamento o meno del livello di 1,40 per il cambio GBP/USD sarà determinato dai dati di venerdì sulle vendite al dettaglio e sui report PMI. Sappiamo dai dati del British retail consortium che la spesa dei consumatori è stata molto debole all’inizio dell’anno, in quanto è stato riportato l’aumento più lento da maggio. Gli economisti si aspettano addirittura un calo importante. Le restrizioni in corso potrebbero indicare dei dati PMI più deboli anche se ormai si guarda alla forte ripresa del secondo semestre. Tutto questo ci suggerisce che il percorso di una minore resistenza per il cambio GBP/USD nel breve termine dovrebbe essere minore.

In calendario anche gli indici PMI della zona euro. Come per il Regno Unito, le restrizioni in corso si dovrebbero tradurre in un’attività economica sottotono. La scorsa settimana, la Germania ha prolungato il lockdown fino almeno al 14 marzo. Nonostante il calo dei contagi, il governo teme per la diffusione della variante inglese. Più a lungo le restrizioni resteranno in vigore, più tempo servirà all’economia per riprendersi. Secondo i verbali della BCE, i policy maker della zona euro ritengono che uno stimolo economico ampio sia essenziale. Aspettiamo ancora che il cambio EUR/USD testi l’1,20.

Il dollaro australiano è salito sulla scia di dati più forti sul mercato del lavoro. Nonostante il numero totale di posti di lavoro sia stato inferiore a quello del mese scorso e alle previsioni, i dettaglio del report hanno rivelato più punti di forza che di debolezza. Tutti i posti di lavoro persi sono stati part time, mentre l’occupazione full-time è cresciuta di 59.000 unità. Il tasso di disoccupazione è sceso al 6,4% dal 6,6%, un segnale che la ripresa del mercato del lavoro si sta intensificando. Le vendite al dettaglio in Australia ed i dati PMI sono attesi per questa sera. Con il paese nel pieno della ripresa post-COVID, tutti i segnali puntano verso dati più forti. Lo stesso vale per la Nuova Zelanda, che dovrebbe vedere un aumento dei prezzi alla produzione e al consumo. Altro discorso per il Canada. Le vendite al dettaglio dovrebbero essere deboli, visto il calo nelle vendite all’ingrosso e il peggioramento delle condizioni del mercato del lavoro. Vista l’abbondanza di dati non-USA, le maggiori opportunità potrebbero trovarsi nelle valute incrociate questo venerdì.

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