Le pressioni al rialzo sul franco sono molto marcate. Un euro viene scambiato a circa 1,06 franchi e la tendenza mostra che l’euro continua a indebolirsi. Stamattina i depositi a vista totali riferiti alla settimana scorsa hanno fatto registrare un aumento di 4,7 miliardi di CHF, a 548,2 miliardi di CHF. Il ritmo della crescita dei depositi è stato raramente così elevato.
A noi sembra evidente che la BNS stia intervenendo. Le incertezze politiche e la disomogeneità dell’economia in Europa spingono al rialzo il franco.
Bisogna rilevare che l’economia svizzera sta resistendo bene a queste pressioni. Mercoledì il PMI manifatturiero dovrebbe salire e giovedì saranno diffusi i dati sul PIL. Per l’ultimo trimestre del 2016, i mercati finanziari prevedono un aumento dello 0,4% t/t.
Da queste cifre emerge che i livelli attuali del franco non stanno danneggiando granché l’economia svizzera.
Rimangono comunque fonte di preoccupazione, perché le riserve valutarie della BNS ora sono investite in asset stranieri e, in particolare, in titoli azionari USA.
Il rally USA sta fornendo guadagni insperati alla BNS, ma la correlazione con l’economia USA potrebbe diventare pericolosa.
Si dice che i mercati azionari siano sottovalutati.