Con la giornata di ieri, il NASDAQ Composite si trova in calo del 27.36% da inizio anno, mentre S&P 500 del 17.44%, il Russell 2000 del 23.48% ed il Dow Jones Industrial Average del 12.40%.
Molti investitori iniziano a preoccuparsi di due cose:
- Quanto ancora può scendere il mercato
- Fino a dove può arrivare
Come sempre rispondere ad entrambe le domande è impossibile, perché significherebbe prevedere il futuro (o essere bugiardi).
Tuttavia possiamo usare alcune indicazioni utili per almeno farci un’idea dell’entità (per durata e calo) che potremmo aspettarci.
A livello grafico, esaminando l’indice principale, notiamo un testa e spalle ribassista, la cui proiezione ci porterebbe in zona 3.660 punti, e dal momento che come dico sempre parliamo di zone, è probabile che in quel caso il supporto più vicino potrebbe essere il livello dei 3530.
Questo significherebbe un calo del 27% circa dai massimi (quindi vorrebbe dire assistere ad un calo ulteriori ad oggi di circa un altro 10%), una bella correzione ma ancora nulla di paragonabile ad un 2008 o 1932 per essere chiari.
Inoltre, se vediamo la foto sotto, notiamo come in periodi recessivi, il mercato azionario mediamente perde il 27.5%, perciò, semmai in recessione dovessimo tornare, ecco che l’entità della correzione sarebbe in linea con il periodo (considerando che i mercati anticipano sempre).
Ma oltre a questo, dobbiamo anche dire che il periodo attuale, per durata, è uno dei cali più duraturi dal 2015 (126 giorni, vedi tabella sotto). Infatti solo il calo del 2015-2016 era stato più lungo (267 giorni) ma di minore entità (15.2% totale).
Ecco quindi che aspettarsi un calo del 27% complessivo, con una durata di almeno altri 3 mesi (quindi per tutto il periodo estivo) non sembra una cosa così campata in aria.
Questo come sempre salvo sorprese (in positivo o negativo) che i mercati sanno regalare.
A livello di strategia quindi, se il portafoglio è stato panificato bene (orizzonte temporale corretto, diversificazione, piani di accumulo o ingressi periodici, quota di cash prudenziale) si potrebbe pensare di impiegare la liquidità conservata prudenzialmente (nel mio caso ad esempio il 25% del portafoglio totale) per pianificare degli ingressi graduali ad ogni 7-8% di calo ulteriore per esempio, sperando magari di non usarla tutta perché magari assisteremo ad un rimbalzo molto prima.
Qualora invece il mercato continuasse a scendere, e si arrivasse (speriamo di no) ad un -50% in stile grandi crisi, allora con gli ingressi graduali avremmo comunque comprato a buon prezzo, e mantenendo i principi esposti sopra, si tratterà solo di attendere il consueto recupero (anche molto forte dopo cali importanti) che il mercato farà più avanti.
Resta infine l’aspetto psicologico ed emotivo, ovvero non farsi prendere dall’ansia, conoscere la storia e la natura dei mercati, e sapere come funzionano le cose.
Alla prossima!
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"Quest'articolo è stato scritto a titolo esclusivamente informativo; non costituisce sollecitazione, offerta, consigli, consulenza o raccomandazione all'investimento in quanto tale non vuole incentivare in nessun modo l'acquisto di assets. Ricordo che qualsiasi tipo di assets, viene valutato da più punti di vista ed è altamente rischioso e pertanto, ogni decisione di investimento e il relativo rischio rimangono a carico"