I commenti si sono sprecati e le reazioni dei mercati sono state prevedibili. Quello che rimane, dopo un week end all’insegna del ritorno del caldo, è l’attesa per l’implementazione delle misure annunciate dalla BCE e salutate con favore dall’intero mondo economico. Anche dal punto di vista dei dati e notizie macroeconomiche, la settimana è attesa piuttosto scarica, per cui, salvo sorprese, il bello dovrà ancora venire.
Market Movers della Settimana
Stasera da seguire con attenzione tre interventi di membri dei consigli direttivi americani con il membro del FOMC Bullard alle 15:10, del membro della RBA Stevens alle 18:00 e ancora in america con il membro del FOMC Rosengren alle 19:30.
Martedì 10 nella notte alle 3:30 in dato cinese sull’inflazione atteso in recupero a 2.4% rispetto al precedente a 1.8%. Alle 10:30 in Gran Bretagna la produzione manifatturiera attesa in lieve flessione a 0.4% rispetto al precedente a 0.5%.
Mercoledì 11 sempre alle 10:30 un dato inglese sulla variazione delle richieste di sussidi attese in calo di 25 mila unità, poco variate rispetto al -25.1 mila unità della rilevazione precedente per un tasso di disoccupazione in calo a 6.7% rispetto al 6.8% precedente. Alle 23:00 è l’ora della Nuova Zelanda con la RBNZ che dovrebbe aumentare i tassi d’interesse di 25 basis points dall’attuale 3.00% a 3.25%.
Giovedì 12 nella notte alle 3:30 dati australiani sullo stato del comparto occupazionale dove la conta del numero di occupati dovrebbe dimostrare una lieve flessione a +10 mila unità rispetto alle 14.2 mila messe a segno nella rilevazione precedente, per un tasso di disoccupazione in aumento a 5.9% rispetto al 5.8% precedente. Alle 14:30 le vendite al dettaglio core negli Stati Uniti attesi in recupero a 0.4% rispetto alla parità della rilevazione precedente, mentre per la componente generale l’attesa è per un recupero a 0.6% rispetto al 0.1% precedente. Alle 17:15 conferenza stampa del governatore della Bank of Canada Poloz.
Venerdì 13 alle 7:30 la produzione industriale cinese attesa in recupero a 8.8% rispetto al 8.7% della rilevazione precedente. Alle 14:30 l’indice dei prezzi alla produzione americani attesi in flessione a 0.1% rispetto al 0.6% della rilevazione precedente.
EUR/USD
La moneta unica continua a mantenersi ben ancorata intorno a 1.3650. Scontato l’annuncio di un mese fa e la notizia della settimana scorsa, il cambio ha trovato la sua dimensione esistenziale lateralizzando in quest’area di congestione in attesa di un segnale che è molto facile non arriverà per il momento visto che la settimana non prevede particolari notizie di rilievo sul fronte europeo.
USD/JPY
Buoni i dati giapponesi dove la crescita nel primo trimestre ha battuto le attese grazie ad un aumento consistente delle spese in conto capitale che hanno fatto registrare un aumento di PIL di 6.7% nella lettura annualizzata e una progressione di 1.6% per la lettura trimestrale. Il rafforzamento dello Yen non si è fatto attendere con una progressione seppur flebile da 102.60 a 102.35 sostenuto anche da un buon risultato delle contrattazioni sulla borsa di Tokyo con il Nikkei che guadagna lo 0.31%.
AUD/USD
Ritorna invece in positivo l’aussie che apre la seduta con un balzo in avanti da 0.9330 a 0.9360 dove scambia in queste prime ore di seduta europea forte anche delle notizie cinesi sul fixing con il dollaro americano. La guida a doppia mandata da parte dello yuan sta sostenendo gli acquisti di dollaro australiano contro la contropartita a stelle e strisce, ma c’è da contarci che l’aumento della volatilità e lo spostamento dell’attenzione, in tema di dati macro, dall’europa a Stati Uniti e estremo oriente porterà a sorprese considerevoli.