Quadro macro economico
Chiusura di ottava in positivo per l’azionario di Eurolandia. A Parigi il Cac40 ha terminato in rialzo dello 0,44%, il tedesco Dax ha segnato un +0,59% e l’Ibex si è fermato a +0,81%. Segno meno per il Ftse 100, sceso dello 0,19%.
La settimana è stata movimentata dalle riunioni delle Banche centrali. Ha iniziato la Bank of Japan che, esprimendo dubbi sulla ripresa economica giapponese, ha mantenuto invariato il suo piano di stimolo monetario. Mercoledì è stata poi la volta della Federal Reserve che ha annunciato che quest'anno i rialzi dei tassi saranno solo due e non quattro come previsto a fine 2015.
La mossa della Fed ha indebolito il dollaro: in particolare, il cambio dollaro/yen si è portato sui minimi da ottobre 2014. Oltre a BoJ e Fed, nella settimana si sono riunite anche la Bank of England e la Banca centrale svizzera.
Piazza Affari ha chiuso sulla sostanziale parità a 0,02% una seduta volatile con tanti spunti societari interessanti, in primis la vicenda Banco-Bpm dopo la lettera della Bce e il nuovo piano industriale di Eni (MI:ENI). Seduta sotto i riflettori per Banco Popolare (MI:BAPO) (+2,47%), sui cui erano vietate le vendite allo scoperto, e Bpm (MI:PMII) (-0,52%) dopo le richieste arrivate dalla Banca centrale europea in merito alla possibile fusione che porterebbe alla nascita del terzo polo bancario del Paese.
Francoforte ha chiesto che entro un mese venga presentata la bozza del nuovo Statuto e un piano industriale pluriennale. La Bce ha inoltre fatto sapere che il gruppo bancario, frutto del matrimonio tra le due popolari, dovrebbe avere sin dall’inizio una forte posizione in termini di capitale e qualità degli asset, anche attraverso appropriate “capital action”. Tra le banche gli acquisti hanno premiato Banca Monte dei Paschi di Siena SpA (MI:BMPS) (+3,93%), mentre Intesa (MI:ISP) SanPaolo e Unicredit (MI:CRDI) hanno perso rispettivamente l’1,11% e l’1,76%.
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