Quadro macro economico
L’ottava in Europa si chiude con il segno meno in scia alla debolezza del comparto energetico (all’Ice il future con consegna aprile sul Brent segna un calo del 3,56% portandosi a 33,02 dollari il barile).
A Londra il FTSE 100 ha terminato in rosso dello 0,36% mentre il francese Cac40 è sceso dello 0,39%. Cali più consistenti per Dax e Ibex che hanno rispettivamente lasciato sul campo lo 0,8% e l’1,22 per cento 2.
A prevalere è stata ancora la correlazione con il petrolio, che a New York sta perdendo circa 5,5 punti percentuali poco sopra 29 dollari al barile.
Venerdì mattina a Tokyo l’indice Nikkei ha perso l’1,42% ritornando sotto la soglia di 16.000 punti.
A pesare sugli scambi il rafforzamento dello yen, che si è portato ai massimi da 32 mesi contro l’euro.
I riflettori sono sempre puntati su Bruxelles dove è in corso la due giorni di Consiglio europeo con al centro il delicatissimo tema della Brexit.
Piazza Affari ha chiuso in ribasso dell’1,19% per la seconda seduta consecutiva.
Negativi i titoli del comparto bancario con il tema della fusione tra Banco Popolare(MI:BAPO) (MI:BAPO) (-3,5%) e Bpm (MI:PMII) (-2,5%) che ha continuato ad occupare le cronache finanziarie.
Secondo quanto riportato da Il Corriere della Sera i vertici delle due banche starebbero discutendo con la Bce il tema dei crediti problematici, con particolare riguardo ad un aumento significativo delle coperture dei crediti dubbi nell'arco del piano industriale.
Vendite anche su Banca Popolare dell Emilia Romagna (MI:EMII) (-5,98%), Intesa Sanpaolo (MI:ISP) , Intesa (MI:ISP) Banca San Paolo (-2,02%) e UniCredit(MI:CRDI) (MI:CRDI) (-3,44%). Mediaset (MI:MS) (+3,39%) ha svettato sull’indice Ftse Mib di Piazza Affari in scia alle indiscrezioni del rinnovato interesse da parte di Vivendi (PA:VIV) per Mediaset Premium.
Secondo Il Sole 24 Ore, il colosso francese potrebbe prendere il controllo della pay-tv attraverso un’offerta azioni-cash ribadendo una valutazione intorno a 1,1 miliardi di euro. Dal canto suo, il gruppo della famiglia Berlusconi avrebbe l’opportunità di diventare azionista di Vivendi.
Per quanto riguarda le news macro: l'inflazione negli Stati Uniti si è attestata a gennaio al 2% su base annua, in rialzo rispetto all'1,9% del mese precedente e sopra le attese degli analisti che avevano pronosticato una inflazione ferma all'1,9%.
Escludendo le componenti più volatili (cibo ed energia), il tasso di inflazione core è salito al 2,2% dal precedente 2,1%, in linea con le previsioni. Mentre dalla zona euro, L’indice che misura la fiducia dei consumatori di Eurolandia a febbraio ha evidenziato un calo da -6,3 a -8,8 punti, il livello minore da oltre un anno. Gli analisti avevano stimato una contrazione più contenuta a -7 punti.