Annientati gli orsi, la FED spinge il Dollaro al rialzo. Oggi la BoE

Pubblicato 01.08.2019, 12:36
Aggiornato 09.07.2023, 12:32
EUR/USD
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DE10IT10=RR
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Nella conferenza stampa del FOMC, Jerome Powell ha affermato che "non è l'inizio di una lunga serie di riduzioni dei tassi". Tagliare di 25 punti base era il minimo indispensabile era il minimo sindacale per i mercati, evidentemente rimasti delusi dai toni non certo accomodanti del Presidente FED. Sebbene ci siano stati cenni di "inflazione attenuata" e "incertezze" per le prospettive economiche future, le colombe sono rimaste a bocca asciutta. I mercati obbligazionari hanno ceduto, con un appiattimento significativo della curva dei rendimenti (almeno sullo spread 2/10 anni). Ed è probabilmente l’opposto di quanto sperava la FED.

Il dollaro si è rafforzato decisamente, un qualcosa che non farà felice Trump. Si sono verificate notevoli vendite su EUR/USD mentre il USD/JPY è sui massimi da oltre 2 mesi. L’azionario ha avviato una fase di storno e anche le materie prime hanno perso quota. Passando a oggi, I dati PMI saranno considerati importanti non solo per gli Stati Uniti ma anche per le altre principali economie del pianeta. Inoltre c'è un'affascinante decisione di politica monetaria della Banca d'Inghilterra.

I dati PMI manifatturieri sono un appuntamento “obbligato del primo giorno del mese” e abbiamo visto come l’Europa continui a lanciare segnali poco incoraggianti. Quello dell’Eurozona ha sostanzialmente confermato le attese, mentre quello britannico è stato leggermente superiore (48 rispetto a 47,7). La decisione di politica monetaria della Banca d'Inghilterra delle ore 13 non dovrebbe suscitare sorprese lato tassi (invariati a 0,75%).

Tuttavia attenzione ai verbali e in particolare alla votazione del board che potrebbe sorprendentemente discostarsi dallo 0-0-9 di giugno. Inoltre è il cosiddetto "Super Thursday", il che significa che verrà anche rilasciato il rapporto trimestrale sull'inflazione ovvero le proiezioni sull'inflazione e sulla crescita che, visto il calo dei PMI negli ultimi mesi, potrebbe proporre revisioni al ribasso. Per quanto riguarda gli USA attenzione all’ISM Manufacturing delle ore 16 che dovrebbe migliorare leggermente a 52,0 (da 51,7 di giugno).

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