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Anteprima 4° trim. Facebook: varie difficoltà potrebbero eclissare la pubblicità

Pubblicato 29.01.2019, 15:34
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  • Pubblicazione del report sugli utili del quarto trimestre 2018 domani, mercoledì 30 gennaio, dopo la chiusura dei mercati
  • Previsioni sulle entrate: 16,4 miliardi di dollari
  • Previsioni utili per azione: 2,19 dollari
  • Per Facebook (NASDAQ:FB), il 2018 è stato forse l’anno più difficile della sua vita da compagnia quotata in borsa. Il colosso dei social è stato colpito da una serie di questioni critiche preoccupanti, tra cui violazioni dei dati, timori per la privacy degli utenti e manipolazione politica della sua piattaforma.

    Questi colpi non solo hanno costretto il fondatore ed Amministratore Delegato Mark Zuckerberg a cambiare il business model che aveva in precedenza prodotto ritorni da capogiro per gli azionisti, ma hanno fatto anche sorgere dubbi circa il potenziale futuro della compagnia. In effetti, la gravità di queste sfide è tale che gli investitori sono quasi certi che alcuni politici introdurranno delle norme che soffocheranno ulteriormente la crescita di Facebook e renderanno più difficile a tutte le compagnie social di monetizzare i dati degli utenti vendendo le loro informazioni a terzi.

    FB Weekly 2016-2019

    Queste minacce hanno fatto perdere parte dello slancio al titolo, che ieri ha chiuso a 147,47 dollari. Si tratta di un crollo di quasi il 33% dal massimo storico di 218,62 dollari raggiunto a luglio dello scorso anno.

    Da qui in avanti, la principale preoccupazione per gli investitori sarà se il 2019 porterà una maggiore incertezza. O, al contrario, potrebbe essere l’anno in cui la fiducia degli utenti e l’uso della piattaforma di Facebook si stabilizzeranno? Il report sugli utili del quarto trimestre della compagnia e la conference call, in programma domani, 30 gennaio, dovrebbero far luce sulla situazione.

    Secondo le aspettative dei mercati, lo slancio degli utili della compagnia dovrebbe continuare. Si prevede che Facebook registri ricavi da record nel quarto trimestre, che comprende sia il periodo delle feste che le giornate di manna per l’e-commerce come il Black Friday e il Cyber Monday. Le vendite dovrebbero essere schizzate del 26% a 16,4 miliardi di dollari rispetto all’anno scorso, mentre gli utili per azione dovrebbero registrare un’impennata del 52% a 2,19 dollari per lo stesso periodo, in base alle stime medie degli analisti.

    Ciononostante, secondo noi, la minaccia di una regolamentazione continuerà a fare pressione sul business model di Facebook, mantenendo depresso il prezzo delle azioni a breve termine. Ciò significa che Mark Zuckerberg continuerà a spendere più soldi e ad impiegare maggiori risorse per introdurre dei cambiamenti nelle proprietà digitali della compagnia, per evitare controlli drastici.

    Ne è prova la notizia del New York Times della fine della scorsa settimana da cui è emerso che Zuckerberg avrebbe intenzione di integrare gli strumenti chat di WhatsApp, Instagram e Messenger di Facebook, una mossa che potrebbe aiutare il colosso dei social a personalizzare meglio gli annunci pubblicitari per gli utenti e a supportare la propria causa contro una rottura da parte dei regolatori.

    Questa incertezza viene già rispecchiata nel prezzo delle azioni di Facebook, ma un eventuale miglioramento in futuro sia della crescita degli utenti che dei ricavi pubblicitari alimenterà un rialzo del prezzo del titolo. Sebbene sia sceso dai massimi dell’anno scorso, il titolo di Facebook segna già un balzo del 10% quest’anno, superando quello del 6% dell’indice NASDAQ.

    Malgrado tutta la negatività nei confronti di Facebook emersa nel 2018, restano alcune note positive: gli inserzionisti continuano a vedere un vero valore nella piattaforma. Di conseguenza, la sua posizione dominante sul mercato della pubblicità digitale resta intatta. Secondo UBS Research, più di metà del denaro per il marketing speso negli Stati Uniti lo scorso anno era destinato alle inserzioni digitali, un segmento in cui Google (NASDAQ:GOOGL) e Facebook continuano a dominare.

    Tra le proprietà social di Facebook, Instagram sta andando particolarmente bene. Nel quarto trimestre, il denaro pubblicitario su Instagram è schizzato del 120% rispetto allo stesso periodo del 2017, secondo Kenshoo Ltd., che coordina le spese di marketing digitale per conto di altre compagnie.

    Morale della favola

    A questo punto, è difficile dichiarare che il titolo di Facebook ha raggiunto un fondo. La compagnia si trova nel bel mezzo della maggiore trasformazione dall’IPO del 2012. Inoltre, la minaccia di regolamentazioni governative, i cambiamenti interni di Facebook e il potenziale rallentamento della crescita globale rappresentano tutti rischi considerevoli per l’attività della compagnia in futuro. Questi fattori probabilmente peseranno sulla crescita a breve termine della compagnia, facendo rinviare ulteriormente la ripresa del prezzo del titolo.

    Un elemento che potrebbe modificare l’equazione è la capacità di Facebook di ottenere ancora più entrate pubblicitarie in un periodo in cui la crescita degli utenti attivi giornalmente negli Stati Uniti e in Canada è ferma. Il report del quarto trimestre della compagnia potrebbe sorprendere in questo senso domani.

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