Investing.com - In asta di volatilità il titolo Unicredit (MI:CRDI), viene sospeso per eccesso di ribasso (-7.66%) al momento.
Nonostante il superamento (risicato) dell'esame degli stress test, il titolo Unicredit, subisce l'ennesimo attacco da parte dei venditori che, evidentemente, vedono nella necessità di una importante ricapitalizzazione da parte dell'istituto, un forte handicap per lo stesso.
Le cessioni ultimamente effettuate da parte di Unicredit del 10% di Fineco bank e di Pekao Bank, sono servite esclusivamente a rispettare i requisiti minimi di capitalizzazione richiesti dagli stress test.
Ora, a Unicredit è richiesto di dotarsi di una capitalizzazione in linea con quella degli altri più importanti istituti di credito europei e ciò comporterà, inevitabilmente, la necessità di una congrua ricapitalizzazione.
Questa evidente necessità mette in risalto le difficoltà di tipo finanziario dell'istituto e ciò non piace al mercato.
L'inversione ribassista qui in precedenza ipotizzata appare ora in tutta la sua forza e dopo un iniziale up esaustivo di questa mattina, la candela odierna è rossa.
La precedente correzione rialzista, si è effettivamente confermata quale preambolo ad una decisa ripresa ribassista di breve periodo.
La quotazione si trova ora nella prima area tecnica di supporto di brevissimo e l'azione del prezzo appare decisamente improntata al ribasso
Un primo segnale di volontà di recupero richiederebbe ora una franca rottura rialzista del livello di massimo precedente, postato lo scorso 21 luglio a 2.3500.
Il titolo Unicredit registra una performance del -11.07% ad una settimana, del +8.92% ad un mese e del -60.27%, ad un anno dalla data odierna.