Dal 3 al 13 settembre del corrente mese sono stati considerati i 10 giorni fuoco del Future Rame CFD.
Quei giorni hanno condizionato gli operatori professionali ad una serie di coperture tecniche. I prezzi hanno segnato un minimo e un massimo relativo, rispettivamente a quota 5.520 e 5.979 dollari, la volatilità sul mercato è stata protagonista, complice una serie di cause come:
1. le continue dichiarazioni di Trump
2. le attese della Fed
3. la forza apperente del dollaro
4. la mancanza dei protagonisti sul mercato come le aziende per l’approvvigionamento
5. l’aumento della produzione di alcuni stati come il Perù
La lista potrebbe ancora continuare. C’è da considerare che i players osservano la possibilità di eventuali M&A (merger and acquisition) come per esempio l’azienda canadese Quantum Minerals Ltd (FM.TO) che sta attirando un interesse sul mercato, la compagnia ha perso 50% del suo valore negli ultimi cinque anni, secondo quanto riferito da Bloomberg.
Le scorte alla London Metal Exchange, sono scese gradualmente con la ripresa delle attività internazionali a settembre, ma ci sono ancora nubi all’orizzonte e non si prospetta nulla di buono.
Il grafico a 3 mesi riporta lo scenario della piccola ripresa, mentre il grafico a 2 anni esprime la totale non ripresa del mercato internazionale, con valori sotto pressione nelle varie negoziazioni sia sul trading fisico che sui Futures.
In rosso i prezzi e in arancione le scorte.
Scenario tecnico
Nel breve termine le resistenze dinamiche sono situate nella fascia tra 5.850 e 5.8686 dollari, mentre il supporto è quota 5.742. I prezzi faticano a riprendersi, attualmente il trend di medio termine è ribassista.
Inoltre, se i valori non si riprenderanno entro 10 giorni, superando in modo definitivo i livelli di resistenza sopra indicati, ottobre sarà considerato un prossimo “bagno di sangue”, con le quotazioni in netto ribasso, con direzione a quota 5.520 dollari e successivamente 5.400.