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Tra l’aumento dei timori per la sicurezza, è il momento di vendere Zoom Video?

Pubblicato 03.04.2020, 11:38
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Si sta formando una tempesta sul titolo di Zoom Video Communications (NASDAQ:ZM). Dopo aver più che raddoppiato il suo valore quest’anno, il titolo del fornitore di servizi di teleconferenza sta rapidamente crollando, mentre tra consumatori ed enti regolatori sorgono preoccupazioni per la privacy e la sicurezza.

Le ripercussioni su Zoom si sono intensificate nella scorsa settimana, quando milioni di lavoratori e studenti si sono fiondati sui fornitori di servizi di comunicazione digitale sulla scia della pandemia di coronavirus che ha costretto le nazioni a mettere in isolamento i propri cittadini. A marzo, gli utenti giornalieri di Zoom sono schizzati ad oltre 200 milioni dal picco precedente di 10 milioni, secondo quanto svelato mercoledì dalla compagnia stessa.

Zoom Video Communications Weekly Price Chart

Grafico prezzo settimanale Zoom Video Communications

Ma questa impennata ha anche messo a nudo la debolezza della sua piattaforma. Il dipartimento di Boston dell’FBI di recente ha lanciato un avvertimento su Zoom, invitando gli utenti a non organizzare riunioni sul sito pubblico né a condividere link, dopo aver ricevuto due report riguardanti persone non identificate che avrebbero invaso delle sessioni scolastiche, un fenomeno noto con il termine “zoombombing”.

Un paio di giorni dopo, la compagnia di razzi del miliardario Elon Musk, SpaceX, ha vietato ai suoi dipendenti di usare l’app di Zoom con una nota riportata da Reuters, spiegando che l’app desta “significative preoccupazioni per la privacy e la sicurezza”.

Zoom è stata inoltre citata in causa da un utente che afferma che il servizio di videoconferenza starebbe illegalmente svelando informazioni personali. La compagnia raccoglie informazioni quando gli utenti installano o aprono l’app Zoom e le condivide, senza un’adeguata notifica, con terze parti, compreso Facebook Inc (NASDAQ:FB) (NASDAQ:FB) , secondo quanto si legge nella denuncia, presentata lunedì al tribunale federale di San José, California. Oltre a questa causa, il New York Times riporta che la compagnia sarebbe sotto indagine da parte del procuratore generale di New York.

Una raffica di sviluppi negativi

Sulla scia di questa raffica di pubblicità negativa sulle pratiche di privacy della compagnia, il titolo di Zoom ha perso il 35% del suo valore dopo aver segnato il massimo storico di 164,94 dollari il 23 marzo, facendo sorgere dubbi circa il suo appeal a lungo termine e la serietà delle infrazioni della privacy. Ieri ha chiuso a 121,93 dollari, con un crollo dell’11% sulla giornata.

Gli ultimi sviluppi sicuramente aumentano le pressioni sulla compagnia affinché risolva rapidamente i problemi legati alla privacy e renda la sua applicazione a prova di intrusioni, ma non pensiamo che rappresenti una minaccia esistenziale per il suo business model. Altre compagnie social sono riuscite a crescere pur affrontando problemi di privacy e questioni legali.

Ecco perché, malgrado il ribasso, alcuni analisti vedono ancora del valore in Zoom, che è diventata la definizione standard per le videoconferenze.

Gli analisti di Sanford C. Bernstein scrivono in una nota riportata da Bloomberg che continuano a consigliare di comprare Zoom in quanto l’adozione da parte di utenti paganti è cresciuta notevolmente. Bernstein cita una recente indagine condotta su dipendenti USA adulti, da cui è emerso che “tra il 7% ed il 20% paga un abbonamento Zoom ad uso personale”, un trend che potrebbe aggiungere “qualche centinaio di milioni” ai ricavi dell’anno fiscale.

Il mese scorso Zoom aveva reso noto che i ricavi dell’anno fiscale dovrebbero raggiungere i 905-915 milioni di dollari, con un balzo di almeno il 45% rispetto al precedente anno fiscale.

Intanto, RBC Capital Markets ha alzato il prezzo obiettivo da 110 a 125 dollari, sulla scia dei dati che indicano un’impennata dei download dell’app di Zoom.

La compagnia ha spiegato che sta dedicando le risorse necessarie ad identificare, affrontare e risolvere i problemi in modo proattivo nei prossimi tre mesi.

“Siamo consapevoli di aver deluso le aspettative della comunità (e anche le nostre) sulla privacy e la sicurezza”, ha scritto il fondatore ed amministratore delegato Eric Yuan in una lettera agli utenti di Zoom mercoledì. “Abbiamo ora una platea molto più numerosa di utenti che utilizzano il nostro prodotto in una miriade di modi inaspettati, il che ci pone davanti a delle sfide che non avevamo previsto quando abbiamo creato la piattaforma”.

Morale della favola

L’impennata del titolo di Zoom sta perdendo slancio dopo la super-corsa di quest’anno. Andando avanti, la sostenibilità del rally dipenderà moltissimo dalla capacità della compagnia di risolvere rapidamente i problemi della privacy e della sicurezza.

Detto questo, Zoom sta prosperando grazie al passaggio al lavoro da casa, che continuerà ad aumentare man mano che consumatori e compagnie adotteranno pratiche di comunicazione più attente in un mondo post-virus.

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