I fiacchi dati asiatici hanno mantenuto la propensione al rischio contenuta durante la notte. La crescita del PIL giapponese si è attestata sostanzialmente in linea con le aspettative di mercato. Il prodotto interno lordo ha subito una contrazione del 6,8% t/t annuale secondo i dati preliminari del 2t (a fronte del -7,0% previsto e dello scorso + 6,1% (rivisto)), il contributo della domanda interna rispetto al PIL è sceso del 2,8%, la domanda esterna è progredita dell’ 1,1 %. La spesa di consumatori e imprese ha subito un calo (rispettivamente del -5,2% e del -2,5% t/t,). Il deflatore del PIL è avanzato significativamente da -0,1% al 2,0% (a fronte dell’1,6% previsto), soprattutto a causa dell’aumento delle imposte sulle vendite nel mese di aprile (dal 5% all'8%). Amari, ministro dell'economia, ha dichiarato che l’impostazione del governo permane invariata in seguito alla pubblicazione dei dati del PIL e che l'economia dovrebbe continuare a crescere a ritmi moderati una volta che gli effetti fiscali cominceranno a scemare. L’USD/JPY è stata scambiata in modo defilato e un rapido picco è stato subito arrestato da robuste offerte oltre la MM a 200 giorni (102,34). Gli indicatori di tendenza e di momentum sono perfettamente piatti, le offerte per opzione correlate abbondano tra 102,00/103,00, una rottura al di sopra dipende dal sentiment di rischio globale sullo sfondo delle tensioni geopolitiche in Medio oriente e in Ucraina. La zona di supporto permane a 101,90/102,10, compresa la copertura della nuvola giornaliera di Ichimoku, la MM 21/100 giorni. L’EUR/JPY permane offerto sotto la MM a giorni (137,03). L’impostazione punta verso il basso, con offerte nell’area a 135,25/75 (base sulla discesa di marzo-agosto/obiettivo minimo 2014 l’8 agosto).
In Cina, i nuovi prestiti in yuan hanno segnato un calo significativo da 1,080.0 a 385,2 miliardi di yuan nel mese di luglio (livello minimo da fine 2009), a luglio l'offerta di moneta M2 è cresciuta al ritmo del 13,5% (rispetto al 14,7% di giugno). Le vendite al dettaglio sono aumentate del 12,2% a/a (a fronte del 12,5% atteso e dello scorso 12,4%), la crescita della produzione industriale ha subito un rallentamento attestandosi al 9,0% a/a (a fronte del 9,2% atteso e scorso). Le azioni cinesi sono state quotate per lo più in rosso. Dopo aver rimbalzato da 6,1523 (MM a 200 giorni e 50,0% di Fibonacci sul recupero di gennaio-aprile), l’USD/CNY ha ridotto le ultimi tre perdite e ha segnato 6,1627.
L’AUD/USD è stato meglio offerto a Sydney con l’indice Westpack sulla fiducia dei consumatori che ha registrato un incremento nel mese di agosto. Il vantaggio è rimasto limitato a 0,9300 sui fiacchi dati cinesi. L’impostazione è marginalmente negativa con offerte osservate a 0,9300, poi a 0,9339/45 (supporto di Fibonacci sul calo ottobre 2014 – gennaio 14/MM a 21 giorni). Discrete offerte per opzione dovrebbero fornire supporto oltre 0,9200 per tutta la giornata.
Ci dirigiamo verso una giornata cruciale per il complesso della sterlina. I dati sul lavoro di giugno-luglio e il verbale di inflazione trimestrale molto probabilmente definiranno la direzione a breve termine per la GBP. È fondamentale che i salari avanzino in linea con l'andamento del tasso di disoccupazione, affinché i mercati assegnino un tono da falco alla tempistica del primo rialzo dei tassi da parte della BoE. La coppia GBP/USD recupera a 1,6828 in apertura di Londra. Dati/osservazioni di supporto dovrebbero aprire la strada verso la copertura della nuvola di Ichimoku ascendente (1,6937/1,7017), le offerte di opzione si susseguono oltre 1,6795 per le scadenze di oggi.
Ieri i fiochi dati provenienti dall’indagine ZEW hanno rettificato la direzione dell’EUR. Ci sono pochi dubbi circa la debolezza economica nella periferia della zona euro, ma le speranze al lumicino auspicano che la Germania, motore di crescita della regione, possa salvare la giornata mantenendo le pressioni di vendita strette sul complesso dell’EUR in vista dei dati di giovedì relativi all’IPC e al PIL. Pubblicato in apertura europea, l’IPC tedesco e francese si attesta in linea con le stime di mercato nel mese di luglio. Il sollievo dato dal recupero dell’EUR/USD è rimasto limitato a 1,3373. Il sentiment permane ribassista con aree di supporto chiave a 1,3296/1,3333 (minimo nov. 2013/minimo 2014).
Gli eventi economici più importanti della giornata sono: i dati sui posti di lavoro nel Regno Unito, i dati trimestrali sul rapporto di inflazione e le vendite al dettaglio degli Stati Uniti. Gli operatori terranno strettamente sott’occhio l’IPC (finale) tedesco, francese e spagnolo di luglio m/m e a/a, le vendite al dettaglio norvegesi a giugno w/Auto Fuel m/m, il Claimant Count Rate nel Regno Unito di luglio, la pubblicazione dell’OIL di giugno sul tasso di disoccupazione a 3 mesi e gli stipendi settimanali, il debito pubblico italiano a giugno, la produzione industriale nell’area euro a giugno m/m e a/a, l’indagine ZEW del Credit Suisse sulle aspettative di agosto, le vendite al dettaglio USA a luglio, le scorte aziendali a giugno negli USA e l’indice canadese dei prezzi delle case Casa Prezzo emesso da Teranet/banca nazionale.
Ipek Ozkardeskaya, Market Analyst,
Swissquote Europe Ltd