Con un rapporto di correlazione diretta che supera il 90% e che, in alcuni casi arriva a sfiorare il 100%, ecco a voi Mr. Yen a confronto con Euro e Dollaro Americano, i due rivali di sempre.
Per chi si diverte a giocare con queste coppie il divertimento è assicurato; ma quando il gioco si fa duro, i duri entrano in azione.
Ed ecco che, osservando i grafici, non possiamo fare a meno di notare una certa volatilità. Pane per i denti di molti "affamati" di pips.
Su EUR/JPY sembra buona la risposta in divergenza con il Commodity Channel Index (20 p.).
La coppia sta proponendo il ritracciamento atteso da chi opera in sintonia con questa operatività, anche se durante la seduta asiatica ha rimbalzato sul supporto dinamico costituito dalla Media Mobile 20 periodi.
Dopo aver realizzato il minimo storico degli ultimi 4 anni, il 24 giugno 2016 (109.45), in provenienza da un trend decrescente e da un forte impatto in risposta post Brexit, il cross si è evoluto in una serie di minimi sul livello 112,50 ed una volta rotta la resistenza in zona 116 ha spiccato il volo guadagnando oltre 1000 punti, perforando persino una trend line ribassista di medio/lungo termine.
Non è raro trovare su questo grafico momenti di compressione e di successiva forte espansione (così come evidenziati nella figura in basso).
Il segnale di un'inversione di trend è chiaramente forte e sicuramente nel medio periodo è abbastanza alta la probabilità di vedere JPY perdere terreno.
D'altronde conosciamo bene le intenzioni di Mr. Kuroda.
A rottura della resistenza posta a 124.30 il cambio potrebbe tornare a ripartire mostrando candele verdi in successione almeno fino a 127.20, o addirittura trovare spazio fino a 128.60.
Tracciando Fibonacci sul lungo periodo, notiamo che quest'ultimo livello coincide quasi con il 61,8%, facendo si che questo livello di prezzo sia maggiormente considerato attendibile e stimato come target in posizione long.
Dunque, in funzione della correlazione, troviamo una situazione molto analoga su USD/JPY.
A partire dal 4 novembre, USD ha mostrato la sua forza guadagnando oltre il 15%, bloccato per ben due volte (doppio massimo) da una resistenza su 188,40 (che oramai è divenuta una soglia psicologica), sfiorata da una trend line ribassista di lungo periodo.
Il ritracciamento in atto, atteso e più pronunciato rispetto al grafico correlato, è rimbalzato durante la sessione asiatica su un supporto (112.55) che coincide pienamente con il 50% di Fibonacci, come a voler significare che più di qui non si torna indietro.
Per cui anche la view rialzista di USD trova credito nei confronti dello YEN, quanto meno nel medio periodo.
Il livello 121.80 è il target preso in considerazione per chi punta a ad entrare long.
Tutto ciò troverebbe conferme significative a rottura del livello di prezzo 188,40.
Che ai giapponesi piaccia una moneta "poco costosa" è risaputo, così come è altrettanto risaputo che i discendenti degli antichi samurai contemplano la disciplina, la metodica, la meditazione e la calma.
Peculiarità che mi sento di consigliare non solo in generale per chi opera sui mercati, ma fortemente per chi ha a che fare con la "bestia nera".
Il Giappone è terra sismica, non solo dal punto di vista geologico! E la presidente della FED Yellen, con il suo intervento previsto per oggi, potrebbe contribuire notevolmente alla causa. Occhio!