Mercati in pausa in mancanza di notizie importanti e di pubblicazioni da guardare. E la cosa, diciamo la verità, non ci dispiace. Un attimo di riassestamento dopo tutto quello che abbiamo visto nell’ultimo mese, tra la brexit che ha tenuto banco per diverso tempo, il balletto tra Trump e Cina, l’avvento della Lagarde alla guida della BCE e l’ultimo taglio di tassi da parte della Fed, ci voleva.
Oggi riapre totalmente l’America, con l’obbligazionario che ricomincia a girare dopo il Veterans day di ieri e la liquidità che torna a girare a livelli normali, ma non verranno rilasciati dati macroeconomici importanti, il che non ci darà paletti orari cui prestare attenzione e ci lascerà concentrare totalmente sull’analisi tecnica, in attesa della giornata di domani dove andremo a raccogliere le pubblicazioni sull’inflazione americana e la decisione della Reserve Bank of New Zealand sui tassi di interesse.
Questa avverrà nella notte, alle 2 di notte precisamente e potrebbe condurre ad aumenti di volatilità sul kiwi. Durante l’ultima riunione il direttivo ha deciso di tagliare il costo del denaro dall’1.5% all’1%, battendo le stime degli analisti ed il dollaro neozelandese ha mostrato delle perdite di circa il 2% come reazione iniziale. Le tensioni globali hanno ridotto la domanda di beni e servizi provenienti dell’isola ed il taglio dei tassi ha abbassato il costo di finanziamento per imprese e famiglie ed i tassi necessitano di essere mantenuti bassi per un periodo esteso di tempo affinchè la situazione dapprima si stabilizzi per poi eventualmente migliorare.
Tradotto: questa notte avverrà molto probabilmente un taglio di tassi, che se sarà di 0.25% non coglierà gli operatori impreparati, mentre se dovesse superare le attese (0.50%) potrebbe innescare delle forti vendite di neozelandese e delle ricoperture importanti sullo yen, facendo salire il cross NzdJpy sul podio dei grandi perdenti. Il cross si sta muovendo all’interno di una congestione tra 68.90 e 70.00 e rotture a rialzo o a ribasso potrebbero condurre ad aumenti di volatilità pari all’altezza della congestione stessa. Seguiamolo con attenzione, soprattutto in caso di sorprese. Passiamo ora alla consueta analisi tecnica.
L’euro si mantiene all’interno di una correzione da seguire su un time frame a 4 ore, con la formazione di minimi crescenti dopo la tenuta della zona statica da scambio di ruolo che si è creata tra 1.1035 e 1.1040, con l’intervento anche della media a 21. Ci troviamo di fronte alla possibilità che le quotazioni tentino di raggiungere l’area posta tra 1.1050 e 1.1055, zona che potrebbe intervenire come resistenza per condurre a ripartenze verso 1.1035, 1.10 ¼, 1.1015 e 1.0990, con l’idea che questi livelli potrebbero essere raggiunti anche in caso di estensione diretta sotto 1.1015 e che, in caso di ripartenza oltre area 1.1065 i prezzi potrebbero tentare di convergere verso la media a 100, area da integrare con prezzi statici precedenti passanti per 1.1085.
Su UsdJpy purtroppo non ci sono novità sui time frame più piccoli e dobbiamo continuare a seguirlo su un time frame daily. In caso di superamento di area 109.45, il mercato potrebbe tentare delle estensioni verso la prossime aree di potenziale attrazione, poste a 109.65 e 109.90. Continuiamo a seguire, sempre su un grafico daily, la possibile formazione di una doppia divergenza ribassista da curare tra prezzi e stocastico e da utilizzare come filtro sul possibile movimento rialzista.
Anche il cable dev’essere continuato a guardare su un time frame daily. E’ d’altronde inutile concentrarsi su time frame orari e a 4 ore se le situazioni tecniche, in base al nostro metodo, non si mostrano valide. Siamo ancora di fronte al tentativo di ripartenza verso area 1.2925 (ieri i prezzi hanno sfiorato 1.2900), 1.2975 e 1.3025, con l’idea che ritorni sotto area 1.2700 possano aprire la strada a correzioni più significative.
Sull’australiano abbiamo tentato le prime rotture del livello studiato ieri, con 0.6845 che è stato sporcato e che ha condotto ai primi dieci punti di ridimensionamento, per potenziali estensioni verso 0.6810. Da curare, in caso di arrivo su 0.6810 il posizionamento dello stocastico in quanto, se ancora carico e lontano dalla zona di ipervenduto, potrebbe essere foriero di ulteriori approfondimenti verso i minimi daily precedenti. Attenzione inoltre alle correlazioni con il dollaro neozelandese questa notte.
Dax
Sul Dax siamo di fronte ad una situazione tecnica esattamente uguale a quella vista ieri, con delle chiusure che sono avvenute sopra l’area di 13.100. Rimangono da seguire con attenzione possibili tentativi di approfondimento sotto area 13.090, con prezzi che potrebbero tentare delle ripartenze verso 12.990, da seguire facendosi dare il ritmo dallo stocastico daily. Le idee viste ieri di ritorno spora area 13.250, da seguire su time frame orari, hanno condotto esattamente ai primi target studiati in 13.275 e dei ritorni sopra tale area potrebbero condurre verso i massimi di 13.286 e 13.300. Quest’ultimi, se raggiunti, potrebbero lasciare spazio a tentativi di estensioni ulteriori che vedremo insieme domani, se necessario.
S&P 500
L’indice continua ad essere da seguire soltanto in caso di rottura ribassista sotto area 3.065 per estensioni verso 3.056,50 e 3.040, facendosi dare il ritmo dall’oscillatore stocastico. Ripartenze sopra i massimi potrebbero condurre a 3.120, con attenzione da porre ogni 5 dollari.
Oro
Lì’oro ha mancato il raggiungimento dell’area di confluenze statiche e dinamiche studiata ieri e che si distribuiva tra 1.469 e 1.474, dalla quale le quotazioni avrebbero potuto tentare delle ripartenze verso i minimi di settimana scorsa, minimi che sono stati comunque raggiunti e che una volta colpiti, come ipotizzato, hanno portato ad estensioni verso i target studiati in 1.445,50, livello che rimane valido per la giornata di oggie che se raggiunto, potrebbe lasciare spazio a tentativi di ridimensionamento verso 1.439.50 e 1.438.00.
Petrolio (WTI)
Petrolio da copia e incolla. Rimane infatti analizzabile soltanto su un grafico daily, dove abbiamo la presenza di una canale rialzista che dev’essere rotto, insieme all’area statica di riferimento passante a 55.50, per studiare delle evoluzioni potenziali verso 54.00.
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