Anche se le elezioni presidenziali francesi continuano ad attirare l’attenzione dei mercati, anche le banche centrali iniziano a tornare in primo piano. Nel primo pomeriggio, la banca centrale di Turchia verosimilmente annuncerà che manterrà la sua impostazione sui tassi.
Il Tasso di Riferimento sui Pronti contro termine dovrebbe rimanere all’8% per attenuare i rischi d’inflazione. Stando all’istituzione nazionale turca, il tasso d’inflazione è salito dal 10,13% all’11,29%.
Inoltre, il governatore della banca centrale Murat Cetinkaya dovrebbe annunciare un deficit delle partite correnti pari al 4% per il 2017, e ciò significherebbe che è davvero in corso una ripresa.
Sul fronte valutario, la lira turca rimane su livelli elevati, anche se non più deboli rispetto al livello di 3,87 lire per dollaro registrato alla fine di gennaio.
Crediamo che al momento le incertezze geopolitiche e politiche rappresentino uno dei catalizzatori principali per la valuta.
Il presidente Erdogan ha vinto il referendum costituzionale, che gli concede maggiori poteri, e rimarrà in carica fino al 2029.
Le relazioni diplomatiche con l’UE hanno toccato invece il punto più basso.
Crediamo che, nel medio termine, la coppia USD/TRY possa salire ancora di più.