A causa della situazione macroeconomica che stiamo vivendo, i mercati finanziari stanno per entrare in un periodo particolarmente delicato. Gli episodi principali da monitorare nelle prossime settimane saranno due: la forte ripresa del covid e le elezioni presidenziali americane.
I contagiati da coronavirus hanno ripreso a crescere. In Europa il forte aumento dei contagi delle ultime settimane preoccupa non poco gli investitori. Si teme un nuovo lockdown generale, il quale sarebbe il preannuncio di un disastro sempre maggiore. Francia, Spagna, Russia e Ucraina hanno registrato un elevato numero di contagi nelle ultime rilevazioni, in forte contrasto con i dati degli ultimi mesi. La preoccupazione generale è che la situazione di queste nazioni sia solamente l’inizio di un nuovo boom pandemico, conseguenza che si è presentata molte volte negli ultimi mesi. A livello tecnico possiamo osservare che tutti i mercati europei hanno rotto o stanno per rompere al ribasso le fasi laterali e non, che si erano formate negli ultimi mesi.
Negli Stati Uniti invece l’aumento dei contagi sembra non aver mai preoccupato Wall Street, la quale dopo aver recuperato in tempi record la perdita derivante dal coronavirus ha registrato nuovi massimi per oltre tre mesi. Sembra quasi che la piazza finanziaria più importante al mondo sia stata considerata la roccaforte dove depositare tutte le risorse messe a disposizione dai governi in attesa di far calmare le acque. Nonostante il forte ottimismo qualcosa potrebbe essere in procinto di cambiare nelle prossime settimane.
Le elezioni presidenziali del 3 novembre sono alle porte e l’attesa per sapere chi sarà il nuovo inquilino della Casa Bianca non fa stare tranquilli molti operatori, che a causa della forte preoccupazione sia per un governo Biden che per un Trump 2 hanno iniziato a uscire dal mercato scaricando molte posizioni in attesa di maggiori certezze. Sia che vinca Trump, sia che vinca Biden, i mercati sono preoccupati. Perché?
Molti esperti, come riportato su Bloomberg in quest’ultimo periodo, sono preoccupati che la nomina del nuovo presidente vada oltre la data fissata. Trump ha già fatto sapere che se dovesse perdere non sarà una transizione pacifica, con la parola finale che spetterà alla Corte suprema, la più alta corte federale degli Stati Uniti. Questo perché secondo l’attuale presidente, il voto tramite posta (che data la pandemia coinvolgerebbe un numero record di individui) è soggetto a facili manipolazioni. I sondaggi vedono Biden avanti, ma dall’altra parte c’è un uomo pronto a tutto per rimanere al potere. Una situazione di questo genere potrebbe creare ritardi.
Una situazione simile avvenne nel 2000 quando la sfida elettorale vide Al Gore (democratico) contro George W Bush (repubblicano). In quell’occasione il candidato democratico chiese il ricalcolo delle votazioni e tra le varie cose servirono ben 36 giorni per arrivare all’esito finale, il quale confermò la vittoria di George W Bush.
Si preannuncia un autunno intenso per gli operatori di tutto il mondo. Come sempre un buon indicatore per “valutare” il nervosismo e l’incertezza sul mercato sarà il VIX, noto anche come “indice della paura”, che lo scorso marzo ha nuovamente toccato i massimi che erano stati raggiunti solamente durante la crisi del 2008 e che solo negli ultimi mesi è sceso al di sotto dei 30 punti. La forte incertezza derivante dalle elezioni americane congiunta alle preoccupazioni di un nuovo lockdown potrebbe rallentare i mercati, andando a configurare interessanti trend ribassisti.