I principali indici statunitensi continuano a ad aggiornare i massimi massimi storici. I future dello S&P 500 hanno superato i 3100 punti, guadagnando un terzo rispetto ai minimi raggiunti sul finire dello scorso anno. Ancora una volta l’ottimismo è stato guidato dalle promesse di Larry Kudlow, consulente economico della Casa Bianca, che gli Stati Uniti e la Cina arriveranno presto all’accordo. Ma come semprenon ha fornito alcun dettaglio sulle tempistiche.
Per avere il quadro complete della situazione dovremmo anche tenere conto del fatto che Trump ha dichiariato di voler aumentare le tariffe qualora l'accordo non venisse raggiunto.
Giovedì il dollaro USA ha perso lo 0,3%, il che indica una domanda in crescita sugli asset a rischio ma le dinamiche di altri mercati hanno determinato lievi rialzi piuttosto che un ampio rally.
Venerdì gli indici asiatici sono saliti ai livelli di chiusura di giovedì, ma hanno perso una parte significativa dei guadagni messi a segno in apertura. Lo yuan cinese è stato scambiato vicino a 7.0, ma questa è senza dubbio una resistenza che sta mantenendo il cambio rispetto al dollaro inchiodato.
Ciò che è ancora più allarmante è l'aumento della domanda di yen giapponese e franco svizzero nei confronti del dollaro USA. In entrambi i casi, i mercati non sono riusciti a superare il limite della media a 200 giorni, che spesso funge da indicatore della tendenza delle grandi banche di investimento. Tale segnale dovrebbe essere considerato come incertezza degli attori del mercato valutario che vedrebbero l'ottimismo commerciale come un'opportunità per acquistare "paradisi sicuri" a buon prezzo.