Quando parliamo di analisi fondamentale, ci riferiamo soprattutto all’analisi dei bilanci di un’azienda, del suo mercato di riferimento, del suo settore, e cerchiamo alla fine di giungere ad una valutazione che comprenda i seguenti ragionamenti:
Vale la pena di approfondire il bilancio dell’azienda in base alle analisi preliminari? (mercato, business, prospettive ecc…)
I bilanci analizzati sono buoni?
Il prezzo attuale rispetto al valore calcolato è sufficientemente a sconto/margine di sicurezza?
Bene, cominciamo a vedere quindi quali sono 7 aspetti fondamentali da valutare quando parliamo di ANALISI FONDAMENTALE!
Patrimonio Netto
Il primo aspetto riguarda lo stato patrimoniale, in particolare il “lato destro” dove è presente il patrimonio (o capitale) netto. Ora, cosa dobbiamo osservare di questa voce di bilancio? Molto semplicemente, la prima cosa da osservare è se presenta una CRESCITA COSTANTE negli ultimi 10 anni. Questo ci aiuta a capire se l’azienda mantiene sempre un livello di patrimonializzazione adeguata.
Debito
Il secondo fattore da analizzare si chiama QUOZIENTE DI INDEBITAMENTO, espresso dalla seguente formula: QI = PASSIVITA’ TOTALI / CAPITALE NETTO Una volta calcolato questo valore, è importante stabilire un valore massimo entro cui saremo disposti a proseguire la nostra valutazione (sicuramente inferiore ad 1, più basso è meglio è).
Utile netto
La famosa “ultima riga del bilancio”, relativamente al conto economico, esprime la quantità di denaro che effettivamente resta anno dopo anno in tasca all’azienda. Anche qui, come per il capitale netto, dovremo verificare l’andamento dell’utile netto degli ultimi 10 anni e indovinate un po’? Dovrà essere anche in questo caso in crescita costante, sinonimo di salute dell’impresa
Utili non distribuiti
Se ogni anno l’azienda fa utili, dobbiamo poi capire come vengono utilizzati questi stessi utili nella gestione aziendale, ovvero:
- pagano dividendi?
- vengono reinvestiti in azienda?
- vengono usati per fare investimenti/acquisizioni?
Gli utili non distribuiti (che sono una delle sottovoci del capitale netto) svolgono un ruolo fondamentale soprattutto se l’azienda riesce anno dopo anno ad incrementarli
Roe (return on equity)
Quanto è redditizia l’azienda? E più nello specifico, quanto utile realizzano in percentuale rispetto al capitale netto a disposizione? (sembra incredibile ma è tutto collegato:)) Anche qui la formula è la seguente: ROE = UTILE NETTO (t) / CAPITALE NETTO (t-1) Come sempre per fare un’analisi corretta, andremo a verificare il ROE degli ultimi 10 anni, ed il suo valore dovrà essere sufficientemente elevato da consentirci di proseguire l’analisi
Flusso di cassa da attività caratteristica (Operating CF)
All’interno del rendiconto finanziario di una società, possiamo avere diversi flussi di cassa, dovuti essenzialmente a 3 fonti:
- attività core (ad esempio Campari (MI:CPRI) dalla vendita di bevande)
- da attività di Investimento (positivo o negativo a seconda che Investo/disinvesto)
- da attività di finanziamento (positivo o negativo a seconda che chiedo/rimborso prestiti)
Noi ci concentriamo in particolare sul primo flusso, e verificheremo da bilancio anche qui che negli ultimi 10 anni sia positivo e costante
Flusso di cassa libero (Free cash flow)
Cosa resta di liquidità per gli azionisti una volta tolte tutte le principali voci di spesa? Se oggi l’azienda dovesse chiudere, agli azionisti resterebbe il Free cash flow!
Ora applicheremo una formula un po’ grezza ma estremamente efficace per capire una cosa importante: FCF = FLUSSO DI CASSA DA ATTIVITA’ CARATTERISTICA – CAPEX
Il Capex, ovvero le spese in conto capitale, sono quegli investimenti che “appesantiscono” i bilanci aziendali in quanto si tratta di investimenti importanti per il mantenimento dell’azienda sul mercato, in alcuni settori rappresenta una voce non solo importante, ma indispensabile.
Perciò l’idea è trovare aziende con una voce ridotta di Capex, e quindi con bilanci più snelli, senza necessità di spendere una fortuna per “restare nel giro”.
Con questo abbiamo visto in una pagina quello che il 90% degli investitori non guarda mai PRIMA DI COMPRARE UN’AZIONE, eppure si tratta solo di “sbattersi” a leggere e cercare dati che poi fanno tutta la differenza del mondo per il nostro portafoglio!
Alla prossima!
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"Quest'articolo è stato scritto a titolo esclusivamente informativo; non costituisce sollecitazione, offerta, consigli, consulenza o raccomandazione all'investimento in quanto tale non vuole incentivare in nessun modo l'acquisto di assets. Ricordo che qualsiasi tipo di assets, viene valutato da più punti di vista ed è altamente rischioso e pertanto, ogni decisione di investimento e il relativo rischio rimangono a carico