In attesa della BCE gli operatori sono prudenti e lo si evince dal consolidamento in vari mercati. L'euro è stato sotto pressione, dopo i flash PMI di ieri che hanno nuovamente mostrato un forte deterioramento in tutta la zona euro, la BCE potrebbe effettivamente mostrarsi più accomodante del solito. I rendimenti dei Bund sono fortemente diminuiti e i differenziali di rendimento sono stati un freno per l'euro. I futures Euribor stanno scontando tagli al tasso sui depositi nei prossimi mesi e in questo momento evidenziano quasi il 50% di probabilità di un taglio di 10 punti base nella riunione odierna.
In realtà gli analisti non si aspettano un taglio già in questo mese di luglio ma credono che BCE vada a porre le basi per un taglio già nel meeting di agosto. La domanda è: quanto sarà tortuoso il percorso che Draghi andrà a indicare? Con tale incertezza sono altamente probabili livelli elevati di volatilità tanto sul Bund quanto sull'euro.
Restiamo in Europa ma spostiamoci nel Regno Unito, dove pare che gli operatori stiano guardando con più fiducia al Primo Ministro Boris Johnson. Il suo discorso inaugurale non ha cambiato affatto ciò che già si sapeva, ovvero che sulla questione Brexit si farà di tutto per portarla a compimento con o senza accordo. Vero è che al momento stiamo assistendo a un semplice, timido rimbalzo della sterlina e che se per caso dovesse profilarsi una Hard Brexit la valuta britannica potrebbe ulteriormente deprezzarsi.
Nel frattempo Wall Street ha chiuso con una sessione, quella di ieri, in chiaro scuro. La compagnia Boeing (NYSE:BA), assieme a Caterpillar (NYSE:CAT), ha trascinato il Dow in territorio negative ma l’S&P 500 ha chiuso di nuovo sui massimi storici +0,5% a 3020 punti così come il NASDAQ ha demolito il livello degli 8.000 punti. L’euforia ha consentito ai mercati asiatici di chiudere in positivo con il Nikkei +0,3% e lo Shanghai Composite +0,3%. Nel forex come detto c’è poca direzionalità mentre nelle materie prime l'oro ha perso un paio di dollari mentre il petrolio greggio continua a consolidarsi.
Detto della BCE l’IFO Tedesco è sceso più del previsto, confermando i timori nella più grande economia europea. Gli ordini di beni durevoli degli Stati Uniti delle 14:30 che dovrebbero attestarsi al +0,2% a giugno (+ 0,4% a maggio). Le richieste settimanali di disoccupazione delle 14:30 dovrebbero aumentare marginalmente a 219.000 (dai 216.000 della scorsa settimana).