Market Brief
Come previsto, la decisione della Fed è stata meno accomodante di quanto atteso dal mercato. Il FOMC ha mantenuto i tassi invariati e ha rimosso il passaggio “periodo di tempo considerevole”, ma ha esortato i mercati ad avere pazienza in attesa del primo rialzo del tasso. Secondo i funzionari della Fed, l’economia si sta riprendendo a un ritmo solido, con buoni progressi sul mercato del lavoro. Dopo la Fed, i rendimenti dei decennali USA sono scesi all’1,70%.
L’EUR/USD ha ceduto i guadagni, scendendo a 1,1262. Si prevedono ordini d’acquisto di breve termine a 1,1275+ (media mobile di Hull - hma - a 200 giorni), anche se le prime azioni e proposte di Syriza frenano il rialzo del complesso EUR. La coppia EUR/GBP continua a essere offerta, per oggi si susseguono forti opzioni put standard da 0,7525 a 0,7800. Il giudizio per l’EUR/GBP è negativo, perché l’EUR/USD testa la resistenza costituita dalla media mobile a 21 giorni (1,5156). Riteniamo possibile un apprezzamento della GBP per entrambe le coppie. La coppia GBP/USD acquisisce slancio, in primo piano c’è il massimo del trend ribassista da settembre a gennaio (1,5375).
Il complesso JPY ha avuto un andamento contrastato a Tokyo, le azioni del Nikkei hanno ceduto più dell’1% dopo che le vendite al dettaglio hanno mostrato un’ulteriore contrazione dello 0,3% su base mensile a dicembre; anche le vendite della grande distribuzione sono scese dello 0,1% su base annua rispetto all’1,2% di un mese fa. Permangono solide offerte per l’USD/JPY in corrispondenza del massimo della nuvola di Ichimoku (118,46), nonostante il sentiment favorevole per l’USD. I livelli tecnici sono piatti, una violazione sopra il massimo della nuvola dovrebbe alleggerire le pressioni a vendere. Le scommesse per le opzioni sono favorevoli sopra 118,50/119,00. L’EUR/JPY trova offerte in area 133,89/134,78 (linea di conversione / 23,6% di Fibonacci sulle vendite di dicembre e gennaio / deboli barriere legate alle opzioni), il mercato intende vendere sui rally delle coppie denominate in EUR.
In Nuova Zelanda, come da attese, la RBNZ ha mantenuto invariato al 3,50% l’OCR, rilasciando un comunicato neutrale. Il governatore Wheeler ha detto che “i futuri aggiustamenti del tasso d’interesse, al rialzo o al ribasso, dipenderanno dal flusso di dati economici”. La RBNZ ha ribadito che l’NZD continua a essere ingiustificatamente elevato. L’NZD/USD è sceso sotto il 61,8% di Fibonacci sul rialzo dal 2009 al 2011 (0,7335), perché l’attenzione degli operatori si sposta sui livelli intorno a 0,70, visti l’ultima volta a metà 2010. Consistenti scadenze di opzioni put oggi attendono di essere attivate a 0,7295/0,7300.
L’AUD/USD è stato scambiato nella stretta fascia compresa fra 0,7854/0,7907, in scia alle crescenti speculazioni su un taglio del tasso della RBA alla riunione di politica monetaria della prossima settimana. Solide offerte si susseguono sotto gli 80 centesimi.
In Brasile, gli utili pubblicati in ritardo della compagnia petrolifera statale Petrobas non hanno fornito dettagli sull’impatto dello scandalo corruzione. L’USD/BRL è salito a 2,5908, ma non è stato danneggiato nessun livello tecnico chiave al rialzo. Gli indicatori di trend e momentum puntano a un ribasso, la prima linea di resistenza giace a 2,6253/2,6360 (76,4% di Fibonacci sul rialzo da luglio a dicembre / media mobile a 21 giorni). Il tentativo al rialzo dell’EUR/BRL è stato frenato da 2,9408. L’attrattiva del differenziale fra i tassi a favore del BRL garantisce costanti flussi per le operazioni di carry trade. Si sta formando una solida resistenza in corrispondenza del livello psicologico a 3. In Turchia, l’USD/TRY ha compiuto un rally fino a 2,4037 in scia alle speculazioni di un possibile nuovo taglio del tasso della BCT dopo il dato IPC in uscita la prossima settimana. Il mercato non è ovviamente pronto a comprare tassi più bassi per la lira, visto che i rendimenti dei bond denominati in TRY sono già sotto il tasso d’inflazione di pareggio e neanche un calo dell’IPC pari a un punto percentuale sarebbe sufficiente a coprire sia l’inflazione (pur in forte ribasso), sia il premio di rischio (visti i rischi economici e politici del paese prima delle elezioni politiche di metà 2015). La resistenza chiave giace a 2,4146 (massimo storico registrato il 16 dicembre).
Il calendario economico di oggi: fiducia manifatturiero, consumatori e sondaggio sulle tendenze economiche di gennaio, vendite al dettaglio m/m e a/a e prestiti alle famiglie a/a di dicembre in Svezia; IPC m/m e a/a di gennaio in Germania; vendite al dettaglio m/m e a/a di dicembre in Spagna; tasso di disoccupazione di gennaio in Germania; massa monetaria M3 a/a di dicembre nell’Eurozona; retribuzioni orarie m/m e a/a di dicembre, fiducia consumatori e imprese, sentiment economico di gennaio in Italia; dato sulla fiducia (definitivo) di consumatori, industria e sentiment economico di gennaio nell’Eurozona; richieste iniziali e continue di disoccupazione aggiornate rispettivamente al 24 e al 17 gennaio, vendite di case in corso m/m e a/a di dicembre negli Stati Uniti.
Ipek Ozkardeskaya, Market Analyst,
Swissquote Europe Ltd