Buongiorno lettori,
la scorsa settimana il FOMC della Federal Reserve ha deciso di tagliare i tassi di interesse in misura pari a 50bps per la prima volta dal 2020, portandoli nel range di 4.75-5% e anticipando un altro possibile taglio di pari importo entro la fine dell'anno in corso.
Secondo questa decisione, è stata pubblicata una nuova e diversa valutazione dei dati macroeconomici più recenti: In particolare, il FOMC ha riconosciuto che il mercato del lavoro, finora eccezionalmente resiliente, ha iniziato a mostrare segni di rallentamento. Al tempo stesso, il livello dei prezzi è diminuito ancora di più, ma rimane ancora sopra il target del 2% nel medio termine.
Inoltre, la Federal Reserve è diventata più sicura del fatto che i prezzi stiano convergendo verso tale obiettivo in "modo sostenibile" e che la bilancia dei rischi è ora in "equilibrio". Per quanto riguarda le proiezioni aggiornate, la mediana dei "dots" indica oggi tassi al 4,25-4,50% per il 2024, il che significa un taglio di 50bps aggiuntivi nell'ultimo trimestre dell'anno. I tassi sono previsti al 3,25-3,50% per l'anno successivo, il che significa un calo di 100bps e al 2,75%-3% per il 2026. Questi nuovi dati indicano che il tasso di lungo periodo previsto per il 2027 è stato leggermente aumentato al 2,75%-3%.
Nel corso della consueta conferenza stampa a margine del meeting, Powell ha ribadito che il FOMC continuerà a utilizzare un approccio "data dipendent" e prenderà decisioni in base appunto ai dati rilevati senza essere limitato a un percorso stabilito. Si naviga dunque sempre a vista.
Se una Banca Centrale taglia il costo del denaro, un'altra lo mantiene invariato: giovedì, dopo il taglio precedente di 25bps, la Bank of England ha deciso di mantenere i tassi di interesse al 5%. Solo un membro del Comitato per la politica monetaria ha votato contro una riduzione di 25bps dei tassi al 4.75%, mentre la decisione era ampiamente attesa e ha ricevuto il voto favorevole di otto dei nove membri del comitato. La decisione conferma l'impegno del comitato di politica monetaria a raggiungere quanto più rapidamente possibile l'obiettivo di inflazione del 2%.
Venendo alla settimana corrente, il vero market mover sarà però l’inflazione degli Stati Uniti misurata dal deflatore PCE, insieme ai dati sui redditi e le spese personali, che verranno diffusi venerdì. Il PCE è atteso su base annua in calo dal 2,5% di luglio al 2,3% ad agosto, mentre il PCE core in leggero aumento, dal 2,6% al 2,7% anno su anno. I redditi sono attesi in leggera accelerazione ad agosto, allo 0,4% dallo 0,3% di luglio, mentre le spese personali sono attese in calo allo 0,3% dallo 0,5% di luglio.
STRATEGIE OPERATIVE
Con un rating S&P A, il bond della settimana è un governativo spagnolo con scadenza ottobre 2052 e cedola annua dell' 1,9%, ES0000012K46. Il prezzo lettera è di circa 70 e può essere un tassello obbligazionario da inserire in portafoglio visto lo scenario macro esistente.
Rendimento attuale netto a scadenza di circa il 3,34% annuo, scambi non eccessivi che ne influenzano il prezzo di acquisto e vendita in termini di spread anche se in maniera non eccessiva.
Buon investing a tutti!
la scorsa settimana il FOMC della Federal Reserve ha deciso di tagliare i tassi di interesse in misura pari a 50bps per la prima volta dal 2020, portandoli nel range di 4.75-5% e anticipando un altro possibile taglio di pari importo entro la fine dell'anno in corso.
Secondo questa decisione, è stata pubblicata una nuova e diversa valutazione dei dati macroeconomici più recenti: In particolare, il FOMC ha riconosciuto che il mercato del lavoro, finora eccezionalmente resiliente, ha iniziato a mostrare segni di rallentamento. Al tempo stesso, il livello dei prezzi è diminuito ancora di più, ma rimane ancora sopra il target del 2% nel medio termine.
Inoltre, la Federal Reserve è diventata più sicura del fatto che i prezzi stiano convergendo verso tale obiettivo in "modo sostenibile" e che la bilancia dei rischi è ora in "equilibrio". Per quanto riguarda le proiezioni aggiornate, la mediana dei "dots" indica oggi tassi al 4,25-4,50% per il 2024, il che significa un taglio di 50bps aggiuntivi nell'ultimo trimestre dell'anno. I tassi sono previsti al 3,25-3,50% per l'anno successivo, il che significa un calo di 100bps e al 2,75%-3% per il 2026. Questi nuovi dati indicano che il tasso di lungo periodo previsto per il 2027 è stato leggermente aumentato al 2,75%-3%.
Nel corso della consueta conferenza stampa a margine del meeting, Powell ha ribadito che il FOMC continuerà a utilizzare un approccio "data dipendent" e prenderà decisioni in base appunto ai dati rilevati senza essere limitato a un percorso stabilito. Si naviga dunque sempre a vista.
Se una Banca Centrale taglia il costo del denaro, un'altra lo mantiene invariato: giovedì, dopo il taglio precedente di 25bps, la Bank of England ha deciso di mantenere i tassi di interesse al 5%. Solo un membro del Comitato per la politica monetaria ha votato contro una riduzione di 25bps dei tassi al 4.75%, mentre la decisione era ampiamente attesa e ha ricevuto il voto favorevole di otto dei nove membri del comitato. La decisione conferma l'impegno del comitato di politica monetaria a raggiungere quanto più rapidamente possibile l'obiettivo di inflazione del 2%.
Venendo alla settimana corrente, il vero market mover sarà però l’inflazione degli Stati Uniti misurata dal deflatore PCE, insieme ai dati sui redditi e le spese personali, che verranno diffusi venerdì. Il PCE è atteso su base annua in calo dal 2,5% di luglio al 2,3% ad agosto, mentre il PCE core in leggero aumento, dal 2,6% al 2,7% anno su anno. I redditi sono attesi in leggera accelerazione ad agosto, allo 0,4% dallo 0,3% di luglio, mentre le spese personali sono attese in calo allo 0,3% dallo 0,5% di luglio.
STRATEGIE OPERATIVE
Con un rating S&P A, il bond della settimana è un governativo spagnolo con scadenza ottobre 2052 e cedola annua dell' 1,9%, ES0000012K46. Il prezzo lettera è di circa 70 e può essere un tassello obbligazionario da inserire in portafoglio visto lo scenario macro esistente.
Rendimento attuale netto a scadenza di circa il 3,34% annuo, scambi non eccessivi che ne influenzano il prezzo di acquisto e vendita in termini di spread anche se in maniera non eccessiva.
Buon investing a tutti!