Archiviamo ufficialmente il discorso Brexit e attendiamo che arrivino delle notizie o dei rumor in grado di muovere i mercati, non tanto per sfruttarle da un punto di vista potenzialmente operativo, quanto per stargli alla larga, o meglio, prepararci alle primissime reazioni, potenzialmente con strappi di prezzo che, una volta digeriti, potranno fornire spunti interessanti.
Morale della favola: termine al 31 gennaio e possibilità di uscire dalla porta anche prima.
Per quanto concerne i mercati, adesso siamo pronti a tornare a seguire delle dinamiche legate a flussi di capitali e qualche rilevazione macroeconomica, soprattutto per quanto concerne gli Stati Uniti che, questo mercoledì, vedranno, con una probabilità stimata al 94.1% nel momento in cui scriviamo, l’ultimo taglio di tassi, con il costo del denaro che verrà portato all’interno della fascio 150-175 basis point (1.50%-1.75%) e con la Fed che sta continuando a iniettare liquidità overnight nel sistema per tentare di calmierare i tassi overnight.
Attualmente troviamo delle borse toniche, il che conferma la mancanza di scenari di risk off ipotizzati, con gli indici americani che sanno tentando delle estensioni verso nuovi massimi storici a conferma di come i flussi di capitali siano ancora alla ricerca di rendimenti, che sul reddito fisso non risultano sufficienti, movimenti non sorretti da fondamentali macroeconomici. I fondamentali però, nel mondo d’oggi, debbono essere guardati con attenzione soltanto quando diventano gli unici potenziali market mover, in grado di formare aspettative sui mercati tra gli operatori.
Essi devono, insomma, essere tenuti in considerazione se e solo se non vi sono altri eventi in grado di catalizzare l’attenzione (anche se a volta tali eventi dipendono dai fondamentali), ad esempio, banche centrali in azione, guerre commerciali o valutarie, eventi geo-politici e quant’altro.
Quindi, per ora, stiamo attenti a quello che farà la Fed, poi inizieremo a guardare con più attenzione i fondamentali in Usa (abbiamo ricominciato a guardarli da un mesetto, per iniziare a capire dove stiamo andando) per capire da che parte ci stiamo muovendo. Sul fronte valutario notiamo la mancanza di dollarocentrismo, con correlazioni che si creano e che si distruggono, e che al momento ci fanno concentrare su possibili continuazioni da presa di beneficio per il dollaro contro il neozelandese che potrebbe essere seguito dall’australiano. Per tutti gli “altri dollari” (contro euro, sterlina, yen, franco e canadese), come li chiamo io, andiamo a vedere tecnicamente cosa ci dicono.
Ah, dimenticavo, l’oro ed il petrolio hanno continuato ad essere perfetti tecnicamente, in base a quanto studiato precedentemente.
Continuiamo a non ravvedere nulla di interessante sull’euro, tecnicamente i grafici sono sporchi su tutti i time frame e preferiamo continuare ad essere sostenitori dell’idea che non avere nessuna eventuale posizione, fa parte di una ben definita strategia. Come a dire, se non ci capisco nulla, meglio starne fuori. Soprattutto se, di correlazioni stabili, non se ne vedono.
Abbiamo testato senza per il momento rompere l’area indicata in 108.75, con l’idea che in caso di allungo sopra la stessa, i prezzi potrebbero tentare delle estensioni verso 108.90 e 109.25, soprattutto se le borse dovessero mantenere delle correlazioni positive e muoversi tutte a rialzo. Continuiamo a prestare attenzione ad eventuali prese di profitto sui listini, ripartenze sotto 108.20 potrebbero aprire eventuali ridimensionamenti verso i supporti studiati ieri e verso 107 ¾.
Su un 4 ore continuiamo a notare una possibile figura di continuazione rialzista con perdita di forza ribassista e l’idea rimane quella di attendere eventuali ripartenze oltre area 1.28 ¾ per estensioni potenziali verso area 1.2900, 1.2940 e 1.2990. Se il mercato dovesse scivolare sotto area 1.27 ¼, potremmo assistere a tentativi di correzione nell’ordine della figura.
Time frame inferiori al daily non risultano chiari per il nostro metodo, per cui dobbiamo rimanere sul daily, sul quale i prezzi hanno iniziato a frenare sotto le resistenze statiche studiate. In caso di ripartenza a ribasso, con il superamento di area 0.6795 con uno stocastico girato a ribasso, potremmo assistere a tentativi di ridimensionamento verso i minimi di periodo. Soltanto ripartenze oltre 0.68 ¾, per il momento, potrebbero essere valutate a nostro parere per ritorni sui massimi relativi ed estensioni verso 0.6915. Su scenari potenzialmente di ripartenza possiamo scalare su time frame più bassi per studiare eventuali anticipi di potenziale operatività, con l’ultima area statica da scambio di ruolo che si è formata in zona 0.6840 e che se superata, potrebbe far propendere per tentativi di ripartenza verso il 0.68 ¾ citato, tenendo conto però di molte zone di massimi precedenti intermedie che potrebbero intervenire in qualsiasi momento a frenata dei prezzi, così come essere superate tutte d’un fiato.
Dax
Sul dax rimane valido il setup visto venerdì, dove su un grafico daily è ancora possibile assistere a tentativi di estensione sopra i massimi, con area 12.940 che deve essere superata per approdi verso 13.000 e 13.040, con divergenza potenziale ribassista a 4 ore da tenere in considerazione come filtro e con grafici a 4 ore che potrebbero condurre a correzioni ribassiste in caso di superamento di area 12.830, per estensioni potenziali verso 12.810, 12.790, 760 e 740.
S&P 500
Mercato in cerca di potenziali massimi storici, da studiare a step di 5 dollari in 5 dollari oltre area 3.030 fino ad area 3.045 (statisticamente sui massimi storici dell’indice, questi step di 5 dollari hanno dato ottime indicazioni in passato).
Oro
Perfetto l’oro, che ha raggiunto tutti i target studiati con la formazione di una divergenza ribassista perfetta oraria che ha portato a correzione sfruttabile anche da un punto di vista operativo. Prima su e poi giù, per riassumere. Ora siamo in attesa di configurazioni tecniche interessanti, attualmente l’unica area che ci è possibile studiare è quella posta intorno a 1.510,50, superata la quale potremmo assistere a tentativi di ripartenza verso i massimi di venerdì.
Petrolio
Perfetto anche il petrolio che, sul primo movimento oltre area 56.10 puà essere andato, in base alle tolleranze di ognuno, a target o a stop) in pari o subito sotto i punti di rottura rialzista studiata a 56.10, per poi tenere perfettamente i supporti in area 55.70, con ripartenza sopra 56.10 e raggiungimento di tutti i target studiati (56.30, 56.50 e 56.70). Oggi si visualizza uno scambio di ruolo statico orario in area 56.10, che può fornire idee di ripartenza da proteggere immediatamente sotto di esso, con la possibilità di ritorni verso 56.10 ed estensioni potenziali verso i target che citeremo ora. Quest’area dovrebbe, a nostro parere invece, essere studiata, da parte di chi fosse meno avverso al rischio (dal punto di vista di probabilità di realizzazione del potenziale movimento), per attendere un suo superamento per estensioni potenziali verso 56.30, 56.50, 56.70 e 56.90.
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