Rassegna giornaliera sul mercato forex, 24 novembre 2020
Analisi realizzata alla chiusura del mercato statunitense a cura di Kathy Lien, Direttrice di FX Strategy per BK Asset Management
Solitamente gli investitori si aspettano che i mercati finanziari siano calmi e tranquilli durante le settimane di scambi ridotti. In genere c’è meno partecipazione e meno liquidità in quanto gli investitori delineano le posizioni e chiudono prima. Ma il 2020 è stato un anno come nessun altro e non ci sorprenderemmo a vedere dei massimi e dei minimi plurimensili durante questa settimana. In effetti ci sono dei precedenti. Sia EUR/USD che USD/JPY hanno registrato dei breakout o dei nuovi massimi durante la settimana del Ringraziamento. Diamo un’occhiata ai grafici seguenti:
Nel 2019, il cambio USD/JPY ha toccato un massimo di sei mesi il giorno prima del Ringraziamento, mentre il cambio EUR/USD ha toccato il minimo di un mese il giorno dopo il Ringraziamento. Nel 2018 non sono state toccate pietre miliari, ma nel 2017 il cambio EUR/USD e la coppia GBP/USD hanno toccato il massimo di un mese nel giorno del Ringraziamento, mentre il giorno prima il cambio USD/JPY ha toccato il massimo di due mesi. Nel 2016, il cambio EUR/USD è crollato al minimo di 11 mesi la settimana del Ringraziamento, mentre il cambio USD/JPY è salito al massimo di sette mesi. Quell’anno non ci sono stati particolari movimenti per la sterlina. Nel 2015 il cambio EUR/USD e GBP/USD sono scesi al minimo di 7 mesi la settimana del Ringraziamento, mentre il cambio USD/JPY si è consolidato. Nella maggior parte dei casi, il trend che era in corso immediatamente prima delle vacanza è proseguito.
Siamo molto lontani da massimi o minimo plurimensili per il cambio USD/JPY, ma il massimo di 2 mesi per il cambio EUR/USD è a soli 100 pip. La storia ci insegna a non dormire sugli allori nelle prossime 24 / 72 ore. I mercati USA saranno chiusi giovedì, ma le valute continueranno ad essere scambiate in altre parti del mondo. Per mercoledì sono attesi diversi dati USA, tra cui la revisione sul PIL del 3° trimestre e i dati su reddito procapite, spesa procapite, vendite di case nuove e ordinativi di beni durevoli. Potrebbero esserci dei movimenti importanti, ma potrebbero dipendere dalle notizie sul coronavirus o dalle mosse politiche del Presidente Donald Trump.