L’inflazione core su base annua ha registrato un’accelerazione al +5.6% rispetto alla stima di febbraio e circa lo 0.3% in più rispetto al dato registrato a gennaio. Tale rimbalzo non preventivato, ha portato alla dichiarazione della Lagarde che lo reputa verosimilmente riconducibile ad un effetto base molto significativo che merita un’analisi estremamente approfondita.
Si ricorda che il dato core non considera le componenti più volatili dei generi alimentari ed energia.
Guardando invece il dato headline è venuto fuori un +8.5% su base annua, in leggero calo rispetto al +8.6% di gennaio. Calano in tal senso i prezzi dell’energia mentre i generi alimentari sono aumentati del 15% anno su anno, rispetto al 14.1% del mese precedente.
Ne consegue che la BCE potrebbe essere spinta a mantenere un’impostazione aggressiva con riferimento ai rialzi del costo del denaro. Infatti la Lagarde ha ribadito di non escludere “possibili” ulteriori incrementi dei tassi di interesse oltre a quello di 50 bps già annunciato per la riunione di marzo, in base all’evoluzione dei dati macroeconomici.
Guardando l'indice PMI composito per l’area Euro è cresciuto a 52 punti dai 50.3 registrati a gennaio, raggiungendo i massimi degli ultimi 8 mesi, mentre quello dei servizi si è attestato a 52.7 punti, in crescita rispetto ai 50.8 di gennaio ma leggermente inferiore ai 53 attesi.
Può essere l’emissione odierna del BTP Italia una buona idea per difendersi dallo scenario sopra descritto? Vediamo i dettagli e una sintetica analisi comparativa con un ulteriore BTP.
Con lo spread Btp-Bund in area 180 punti base il Ministero dell'Economia e delle Finanze nella mattina di venerdì 3 marzo ha fissato la cedola reale annua minima per l’emissione odierna al 2%, maggiore di quella del Btp Italia dell’emissione precedente che era pari all’1,6%. La cedola definitiva sarà invece stabilita con successiva comunicazione all'apertura della quarta giornata di emissione, nella mattinata di giovedì 9 marzo e potrà essere confermata o rivista al rialzo.
Il Btp oggi considerato ha scadenza naturale tra cinque anni, con godimento 14 marzo 2023 e scadenza 14 marzo 2028, è indicizzato al tasso di inflazione italiana (Indice Foi, senza tabacchi - Indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati), con cedola semestrale, anch'essa indicizzata all’indice FOI senza tabacchi del semestre di competenza, corrisposta in via posticipata.
In caso di deflazione nel semestre, la cedola dello stesso semestre garantisce un rendimento minimo pari al tasso cedolare reale semestrale fisso. In caso di inflazione nei semestri successivi, la rivalutazione del capitale avverrà solo qualora l’indice torni a superare il livello massimo raggiunto nei semestri precedenti.
Guardando invece il capitale e la sua rivalutazione, il meccanismo è simile a quello sopra indicato per la cedola: esso è rivalutato semestralmente, in base all’indice FOI senza tabacchi, applicato al valore nominale acquistato; tale rivalutazione è corrisposta unitamente alla cedola.
In caso di deflazione nel semestre non vi è addebito e non è dovuto alcun pagamento da parte dell’investitore in quanto è previsto un floor sul capitale. In caso di inflazione nei semestri successivi, la rivalutazione del capitale avverrà solo qualora l’indice torni a superare il livello massimo raggiunto nei semestri precedenti.
Con un premio fedeltà corrisposto agli investitori pari all’8 per mille lordo (da calcolarsi sull’importo nominale acquistato non rivalutato), il MEF offre un maggiore incentivo per coloro che acquistano il titolo durante la Prima Fase del periodo di collocamento e lo detengono fino alla scadenza (14 marzo 2028) .
Il quadro del presente BTP Italia Isin IT0005532715 sembra essere completo, ma prima soffermiamoci su una breve comparativa, con il BTp 15 luglio 2028.
Visto lo Yield annuo a scadenza che si può calcolare dal Btp in emissione, c’è in prospettiva un guadagno lordo potenziale per l’investitore vicino al 6% annuo nel quale si cumula anche il premio fedeltà.
Spostandoci invece sulla simile scadenza del Btp IT0005445306, vediamo che a fronte di una cedola esigua vi è uno sconto importante vista la quotazione odierna vicina a 84 eur. In questo caso il rendimento a scadenza è di poco inferiore al 4%.
Due punti percentuali l’anno di differenza sono pochi o tanti? E con quali incognite?
Il Btp “tradizionale” offre uno sconto capace di compensare eventuali minusvalenze presenti nello zainetto fiscale e da la “sicurezza” di una redditività già nota e certa nel momento del suo acquisto.
Il Btp Italia, nonostante un dato teorico in termini di performance più attraente, porta con se l’alea di un cambio di direzione del dato inflattivo oppure una lettura diversa dei dati attuali che nel caso fossero sovrastimati, ne annullerebbe tutto o in parte il vantaggio che oggi è visibile su carta, lasciando all’investitore il solo floor garantito.
Buon Investing a tutti!