Con l’avvicinarsi delle elezioni americane di domani, la storia mostra uno scarso impatto a lungo termine dei risultati elettorali su S&P 500, mentre le forze economiche globali, come i profitti della BNS e le richieste energetiche di ChatGPT, guidano le dinamiche di mercato.
Alla vigilia delle elezioni statunitensi, vale la pena ricordare il seguente grafico. Nel lungo periodo, l’elezione di un candidato piuttosto che un altro ha avuto un impatto minimo sull’indice S&P 500.
Sia che l’inquilino della Casa Bianca sia repubblicano (in rosso) o democratico (in blu), l’S&P 500 ha continuato la sua costante tendenza al rialzo.
Fonte: Ritholtz
Nel frattempo, i costi del debito USA sono in aumento
Le prospettive del debito pubblico statunitense si stanno aggravando: secondo le proiezioni, il prossimo anno gli interessi netti in percentuale del PIL raggiungeranno la cifra record del 4,6%.
Ciò rappresenterebbe più del doppio dei livelli registrati durante la Seconda Guerra Mondiale e supererebbe i picchi storici raggiunti negli anni Novanta.
Questa cifra è anche molto più alta degli interessi netti in percentuale del PIL in tutti i 38 Paesi dell’OCSE.
Nei Paesi in cui il costo degli interessi è relativamente alto, come Grecia, Irlanda, Spagna e Portogallo, il rapporto interessi/PIL dovrebbe essere la metà del livello degli Stati Uniti.
Come se non bastasse, queste proiezioni prevedono un calo dei tassi di interesse nel corso del prossimo anno.
Fonte: Lettera di Kobeissi, OCSE, Tavi Costa
La spesa militare statunitense rappresenta oltre il 50% della spesa globale per la difesa
Nonostante i suoi difetti, il dollaro non sta crollando e rimane la valuta di riserva mondiale e di gran lunga la valuta dominante come mezzo di scambio.
Perché? 1) La quota degli Stati Uniti sul PIL mondiale rimane elevata (ad oggi il 25%); 2) La gente continua a fidarsi della legge statunitense; 3) La qualità dei beni statunitensi; 4) Gli Stati Uniti sono un esportatore netto di petrolio e di gas naturale liquefatto; 5) Gli Stati Uniti rappresentano oltre il 50% della spesa globale per la difesa.
Domande: 1) La nuova amministrazione ridurrà le spese militari? 2) Gli Stati Uniti possono permettersi tutte queste spese?