Unicredit (MI:CRDI) nelle ultime sedute ha perso ulteriore terreno confermando la forza delle pressioni ribassiste. I corsi stanno puntando verso il successivo target a 1.80 euro; si tratta dell’ultimo supporto potenzialmente in grado di scongiurare un ritorno in area 13.0 euro in prima battuta (con quest’ultima violazione in chiusura: target area 11.80 euro).
Il ribasso delle ultime sessioni ha lasciato il segno, facendo capire che il trend negativo che ha caratterizzato il corso nelle ultime 3 settimane non ha intenzione di abbandonare il campo (oltre alla questione interna politica c’è da affrontare quella dei dazi).
Un eventuale recupero al di sopra di 15.0 euro (in chiusura) potrebbe allentare momentaneamente le tensioni e favorire una estensione sui 15.55 euro (2° target area 16.20 euro).
Non sarà facile in breve tempo un recupero da parte dei titoli bancari, nel caso di Unicredit, come abbiamo osservato negli ultimi 10 anni, in più occasioni il titolo bancario è stato protagonista di lunghe e vistose discese (-90%) intervallate da più di un aumento di capitale. E’ fondamentale una repentina ripresa per evitare un ritorno dei corsi nei pressi dei minimi storici. La giusta ripresa potrebbe avvenire a fine 2018 inizio 2019 sempre se non scatti l’ennesimo aumento di capitale (questa volta oltre i 13 mld di euro?).
Indicatori tecnici (sett.):
RSI(14) Vendere
STOCH (9,6) Comprare
STOCHRSI (14) Ipervenduto
MACD(12,26) Comprare
ATR(14) Più volatilità
CCI(14) Vendere
ADX(14) Vendere
ROC Vendere
UO Vendere
Williams R: ipervenduto.
Medie mobili esponenziali:
il prezzo è collocato al di sotto di Ema20, quest’ultima è inferiore a Ema50; entrambe sono inferiori alla media mobile di periodo 200 (SMA). Secondo questa teoria è in atto l’orientamento più ribassista possibile.
Punti di Pivot (gg):
Beta: 1.8
Ratio Prezzo/Utile: n.a.
Eps: n.a.
Range 52 settimane: 13.82 – 18.38 euro.
UniCredit:risultati di Gruppo del terzo trimestre 2017.
Utile netto rettificato a €838 mln in rialzo dell’87% a/a, confermando l’andamento sostenuto del business a livello di Gruppo.
Dinamiche commerciali sostenute grazie al rilancio della rete. Da inizio anno: numero di clienti in crescita di 423.000 ed erogazione di nuovi prestiti per €52 mld. 9m17 vs. 9m16: crescita della raccolta gestita per €15,3 mld (+7,8 per cento) ed incremento delle commissioni per €261 mln (+5,5 per cento)
Evoluzione del modello operativo ad uno stadio più avanzato rispetto a quanto previsto a piano, con il 59 per cento delle chiusure di filiali e il 51 per cento delle riduzioni di organico già concluse. Costi totali per il FY17 attesi di poco inferiori all’obiettivo di €11,7 mld
Ridotto costo del rischio (COR) a 53 pb. CoR per il FY17 stimato tra 55 e 60 pb. Perdita attesa stabile sia per i crediti esistenti che per quelli di nuova erogazione, entrambe in riduzione di 1 pb trim/trim, e rispettivamente pari a 38 pb e 34 pb, sostenute da una rigorosa disciplina del rischio
CET1 Ratio Fully Loaded elevato e pari a 13,81 per cento nel 3trim17, grazie alla cessione di Pioneer e alla generazione di utili.